Prendersi cura della propria bontà
Circa tre mesi fa la cronaca ci offriva l’episodio di una rissa tra ragazzine, scoppiata ai Tormini di Roè Volciano. Con tanto di commenti di adulti scandalizzati e, soprattutto, quelli del paese precisi nel far sapere che i ragazzi venivano da fuori, di certo non erano abitanti di lì. Purtroppo, però, è sicuramente adulto e sicuramente autoctono il tizio che si è permesso di pubblicare un post social (molto poco social) augurando la morte al figlio (che deve ancora nascere) del candidato avversario Nicola Bonzanini, sconfitto alle elezioni comunali. Ovviamente in modo anonimo, il che dispiace perché non si può nemmeno ipotizzare una psicopatologia clinica: il tizio sa cosa sta facendo e si nasconde mentre lo fa. Siamo quasi obbligati a fare una classifica su cosa è peggio: fare a pugni in chiaro o nascondersi augurando la più infame maledizione? Essere vuoti da minorenni con la possibilità di diventare violenti per sempre o far finta di essere bravi cittadini che si interessano del paese covando una violenza indicibile e inspiegabile? Non so perché, a volte, siamo così brutti e inspiegabili, abitati da questa rabbia irrazionale che ci sfigura. Ciascuno di noi si deve prendere cura della propria bontà, nessuno escluso.