lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di MASSIMO GANDOLFINI 09 feb 2017 09:23

Pratiche abominevoli contro la vita

L'utero in affitto o maternità surrogata è una pratica abominevole nel senso etimologico del termine: azione deprecabile e vergognosa in quanto offende la dignità della persona umana. Anzi, di due persone umane: il bimbo e la donna

“Viviamo un tempo nel quale è necessario giustificare l’ovvio” ha affermato lo psichiatra Paolo Crepet durante il convegno organizzato dall’Ufficio Diocesano Pastorale della Famiglia in occasione della 39^ Giornata nazionale per la Vita. 

Dimostrare l’ovvio, ridare fiato e spazio al buon senso, riaffermare la semplicità del naturale, riprendere in mano la scienza, rischiarando la confusione mentale che ideologia e bugie stanno provocando: ecco l’impresa che si sono assunta i quattro relatori, dando fondo al loro bagaglio di cultura e di esperienza professionale personale. Ciò che il numeroso pubblico ha maggiormente apprezzato è stato l’aver parlato di vera scienza, di dati tecnici oggettivi ed oggettivabili, di ricerca medica che non lascia spazio alle opinioni personali.

Il tema proposto, il mercato della vita, impone di affrontare quell’aspetto delicatissimo della vita di ciascun essere umano che è rappresentato dal rapporto madre – figlio, la primordiale delle relazioni, che inizia con il concepimento e la gravidanza e si sviluppa attraverso l’infanzia e l’adolescenza, passando dalla relazione biologica alla condivisione psichica, perché il parto “non è una discontinuità, ma un passaggio a modalità di relazione diversificate”.

Il prof. Noia ha scientificamente documentato quanto sia stretta la relazione materno-fetale. La madre trasmette al bimbo non solo il necessario alla vita biologica, ma plasma i primordi della stessa personalità del figlio attraverso il suo patrimonio ormonale e i suoi neurotrasmettitori, che veicolano al cervello del bimbo le sue emozioni, il suo affetto, le sue sensazioni, i suoi sentimenti. Non a caso oggi si parla di “cross talking”, dialogo incrociato, fra madre e figlio. Dialogo biologico, biochimico, bioelettrico, molecolare e cellulare serratissimo, al punto che cellule fetali vanno a popolare gli stessi tessuti materni (tiroide, fegato, midollo osseo), in un rapporto simbiotico che non ha eguali in natura. Si modella così la “memoria fetale”, incarnata anche se non comunicabile, ma che la ricerca psicoanalitica ha fatto e fa emergere dal profondo della nostra personalità, come un “memoria archetipica”, prima pietra dello sviluppo dell’identità personale, ha affermato la prof.ssa Ceriotti. “Il bambino non è un elettrodomestico”, che si assembla lungo una catena di montaggio, né è un impasto da far cuocere dentro un forno. E l’utero materno non è né una catena di montaggio né un forno per la cottura. Sta proprio qui – sul piano strettamente biologico – la durissima critica che i relatori hanno unanimemente espresso contro l’utero in affitto o maternità surrogata, pratica abominevole nel senso etimologico del termine: azione deprecabile e vergognosa in quanto offende la dignità della persona umana. Anzi, di due persone umane: il bimbo e la donna

La Ceriotti a Crepet si sono a lungo inoltrati nella complessa rete emotivo-affettiva che lega il bimbo alla mamma. L’intera storia della psicologia e della psicoanalisi è centrata su quella che viene chiamata la “relazione primaria” materno-figliale, caratterizzata da dinamiche interattive complementari che rendono l’una necessaria all’altro e viceversa. Alla nascita, il neonato non sa di essersi staccato dalla madre e la cerca con tutti i suoi sensi: cerca quel tono di voce, quell’odore, quel calore, quella luminosità che ha esperito per nove mesi e che hanno rappresentato la sua “lingua madre”. Non trovandoli, vive una sorta di “psicosi d’angoscia” indicibile, fino a quando la madre lo accoglie fra le braccia, lo attacca al suo seno, lo bacia ed accarezza, dà risposte di senso e significato alle paure del suo bimbo. Perché essere madre è corpo e psiche, è biologia e sentimento, è natura e cultura.

Dentro questo sfondo, è intervenuta la giornalista Marianna Baroli, riportando i dati di una sua personale inchiesta sul “business” mondiale dell’utero in affitto, che – nel meschino tentativo di renderlo socialmente accettabile – viene chiamato “gestazione per altri”. E così abbiamo letto insieme il “listino prezzi” della compravendita di uteri, gameti e bambini (vedi box). Negli USA, il “manufatto” finale costa intorno ai 150/200 mila dollari, nei paesi del terzo mondo ce la si può cavare con 25/30 mila dollari. L’ingenuo lettore si domanderà: perché questa differenza. Sempre di utero, o di ovulo si tratta. No, signori, ci ha apostrofato la giornalista: “un conto è un ovulo “bianco” e un donna bianca, colta, della società californiana; e un conto è la contadina del Bangladesh”.

Strano che non si parli mai di razzismo quando si sviolinano amenità amorose sulla maternità surrogata. La voce laica di Crepet non ha lasciato spazi ad equivoci: “Ogni razzismo ed ogni eugenetica è ributtante. Oggi trionfa una sorta di pedofobia che si concretizza nell’eliminazione dell’imperfetto. Proprio come nei contratti dell’utero in affitto: se il bambino non è perfetto deve essere abortito”. Il “dolore dell’anima” che questa pratica incivile, raccontata con cruda oggettività e rigore, non può non suscitare, ha trovato una potente medicina nella parole che don Comini ha invitato a leggere in chiusura: “...il Vangelo della vita… ottieni la grazia di accoglierlo, la gioia di celebrarlo … e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell’amore ..”, San Giovanni Paolo II.

Alcuni dati

Un ovulo: 5mila – 10mila dollari

10mila dollari per esame preimpianto (selezione eugenetica) degli embrioni

2 mila – 5mila dollari per esame del bimbo alla decima settimana (eventuale aborto)

Madre gestante: da 30mila a 150mila dollari

Mercato mondiale utero in affitto (2012): 9,2 miliardi di dollari

USA nel 2007, 6,5 miliardi di dollari

India 2013, 2 miliardi di dollari

 



MASSIMO GANDOLFINI 09 feb 2017 09:23