Perno della coesione sociale
In una stagione in cui, al di là di suggestive dichiarazioni di principio, sembrano prevalere sempre di più egoismi e particolarismi, sono da leggere con particolare interesse le parole con cui, a pochi giorni dal suo arrivo a Brescia, il prefetto Andrea Polichetti ha aperto il suo primo incontro con la stampa locale. “L’azione del Prefetto e della Prefettura − ha sottolineato − hanno bisogno di un rapporto franco e collaborativo con il mondo della comunicazione perché si tratta di realtà che, pur con strumenti, modalità e responsabilità diverse, devono tendere al bene comune dei territori in cui sono inserite”.
Inviti analoghi il Prefetto li ha rivolti anche alle altre realtà con cui sarà chiamato a collaborare per la sua funzione: istituzioni, forze dell’ordine (“che a Brescia sono vere e proprie eccellenze), sindaci (“portatori del sentire e dei bisogni avvertiti dai territori”), associazioni di categoria, che nei diversi ambiti di azione contribuiscono con la loro azione alla crescita del Bresciano. Tutte, è stato il senso del suo intervento, sono chiamate a sentirsi parte di un progetto più ampio, che va oltre il perseguimento di fini particolari, com’è quello del bene comune.
Un bene comune a cui il Prefetto Polichetti ha saputo dare anche una connotazione concreta, sottolineando la necessità di un impegno condiviso per fare di quello bresciano un territorio sicuro, non solo in termini di ordine pubblico, ma anche (e soprattutto), al riparo da quelle che sono le sempre più gravi conseguenze dei cambiamenti climatici in atto, liberato, se possibile, da tutte quelle situazioni di disagio e povertà che possono creare disuguaglianze e ingiustizie sociali. Non a caso, ha parlato del ruolo del Prefetto paragonandolo a “un perno” per l’azione di tutte le realtà che hanno a cuore la coesione sociale, e che “devono lavorare – ha ricordato – per fare fronte e superare situazioni di disparità nel quadro di riferimento dettato dalla Costituzione”. Parole, quelle di Andrea Polichetti, che suonano come un vero e proprio manifesto della convivenza civile.