Per un anno di partecipazione, pace e fraternità
Il 2023 si chiude in un contesto geopolitico drammaticamente segnato in particolare da due conflitti: quello in Terrasanta e quello, oggi mediaticamente trascurato, tra Russia e Ucraina. Pur salutando l’anno trascorso con sofferenza e preoccupazione, rileviamo quasi caparbiamente alcuni elementi di positività.
Indicare barlumi di speranza è nostro compito, per stare spiritualmente a fianco delle persone, con una fiaccola, flebile ma tenace, nel buio che avvolge anche la culla in cui nasce il 2024. Allora ricordiamoci che il 2023 è stato il primo anno considerato, anche formalmente, di post pandemia: solo un anno fa, nel dicembre del 2022, ancora erano d’obbligo green pass e mascherine in alcuni ambienti, specie quelli sanitari. Ci sembra un’altra epoca, ma sono passati solo 12 mesi… nei quali le Acli hanno ripreso a con energia rinnovata la loro attività sociale.
In particolare i circoli, nodi linfatici della nostra presenza sul territorio, così fortemente penalizzati dalle interruzioni forzate delle attività, hanno dimostrato una determinata voglia di ricominciare, di ricucire relazioni, di proporre iniziative per riannodare i legami e crescere ancora insieme. È questo il senso profondo e la ragione della promozione sociale dei Circoli Acli: la costruzione di relazioni di pace e di prossimità, relazioni solidali e accoglienti, relazioni di bellezza e umanità.
L’annuale Festa provinciale, celebrata dal 4 al 9 luglio scorsi a Villanuova sul Clisi, era stata volutamente intitolata: “Tu chiamale se vuoi... relazioni. Custodire legami per abitare comunità inclusive”. Una dimensione, quella dei legami, che ci accompagnerà ancora nel prossimo anno dando sostanza al nostro impegno sociale, ai nostri servizi e alla promozione culturale dei valori di fratellanza, pace e bene comune. Continuiamo a seminare in questo solco, perché Brescia continui a costituire un laboratorio sociale e politico di cultura della pace e dell’inclusione, nel quale convivono donne e uomini provenienti da oltre 140 Paesi del mondo, nello sforzo comune di costruire e curare il bene collettivo.
La convivenza nella pace non si crea dal nulla, nè possiamo darla per scontata. Sboccia da buone semine e cresce per continue cure. Con questa consapevolezza che diventa responsabilità ci apriamo al nuovo anno, rinnovando l’impegno di concretizzare i principi e i valori nei fatti, nelle iniziative e nei progetti sociali. In altre parole ad occuparci della comunità, a fare buona politica. Tutti siamo chiamati a leggere, interpretare e governare le trasformazioni in atto, in modo proattivo, attraverso approfondimenti, discussioni, confronti, scelte. La partecipazione alla vita della comunità è un compito che ci riguarda anche in ambito ecclesiale, nel quale abbiamo l’opportunità e la responsabilità di contribuire, in termini di pensiero e di proposte, al cammino sinodale.
Nel 2024 saremo chiamati alla costruzione democratica della nostra società, per molti livelli. Nella città di Brescia dovremo rispondere alla chiamata per il rinnovo dei Consigli di Quartiere, interessante laboratorio di partecipazione che favorisce il coinvolgimento delle persone direttamente e dal basso nella costruzione della comunità.
Nel più ampio contesto provinciale, molti Comuni dovranno rinnovare le loro amministrazioni. A giugno ci saranno anche le elezioni europee, alle quali dovremo presentarci con l’adeguata preparazione, favorendo e stimolando una visione strategica dell’Unione Europea, in un contesto geopolitico globale che richiede il rafforzamento dell’unione politica.
Le Acli raccolgono ancora la sfida di stimolare, incentivare, coltivare la cultura della partecipazione politica, perché sia concretamente vicina alle persone e alle famiglie, traduzione efficace del principio di fraternità.