Pellegrini a Medjugorje
Il 12 maggio il Nunzio apostolico in Bosnia-Erzegovina e il Visitatore apostolico della Santa Sede per gli aspetti pastorali a Medjugorje hanno reso ufficialmente noto a tutti i fedeli che il Papa ha concesso la possibilità di organizzare pellegrinaggi in forma pubblica a Medjugorje
Il 12 maggio il Nunzio apostolico in Bosnia-Erzegovina e il Visitatore apostolico della Santa Sede per gli aspetti pastorali a Medjugorje hanno reso ufficialmente noto a tutti i fedeli che il Papa ha concesso la possibilità di organizzare pellegrinaggi in forma pubblica a Medjugorje. Tale importante autorizzazione pontificia fa sì che d’ora in poi i pellegrinaggi potranno essere liberamente organizzati e guidati sia dalle Diocesi che dalle parrocchie, e non dovranno avvenire solo in forma “privata”, come accaduto fino ad ora, sotto la guida e per iniziativa di singoli fedeli. Il direttore della Sala Stampa vaticana, ha voluto precisare due aspetti, strettamente connessi alla svolta storica che rappresenta tale decisione per il culto mariano. Innanzitutto è stato sottolineato come questa disposizione rientri nella peculiare sollecitudine pastorale con la quale il Santo Padre intende favorire e promuovere tale realtà di culto, attentamente considerati il flusso ininterrotto di persone che si recano a Medjugorje e gli abbondanti frutti di grazia e di conversione che ne sono scaturiti; in tale senso, un’organizzazione più curata e sotto la diretta responsabilità dei pastori delle Chiese locali, non potrà che garantire una migliore efficacia e accessibilità dei mezzi di Grazia ivi presenti, per il bene delle Chiesa universale.
In secondo luogo è stato anche precisato che, come è noto, le apparizioni mariane ai sei veggenti iniziate a Medjugorje nel giugno 1981 non sono ancora concluse, e perciò non sono ancora state giudicate in modo definitivo dalla Chiesa, essendo tutt’ora sotto attento e costante esame da parte dell’autorità ecclesiastica; pertanto questa nuova autorizzazione pontificia non deve essere interpretata come un riconoscimento ufficiale dell’autenticità delle apparizioni mariane e come una svolta dottrinale in tal senso. Fatte salve le dovute proporzioni e alcune evidenti differenze, possiamo dire che si tratta in sostanza di una decisione con forti analogie con quella operata nella nostra Diocesi in riferimento al culto mariano delle Fontanelle di Montichiari: l’autorità ecclesiastica, mentre continua la fase di studio e di approfondimento dell’autenticità dei fatti, riconoscendo la bontà dei frutti che nascono da tale esperienza religiosa e la grande diffusione della devozione popolare, autorizza e disciplina l’esercizio pubblico del culto mariano, assumendosene la diretta responsabilità a tutela del bene spirituale di tutti i pellegrini.