Ospitalità e diffidenza
Un ragazzo di una ventina d’anni bussa a un convento sul far della sera. Si affaccia un frate. Il ragazzo gli dice che sta facendo un’esperienza di qualche mese, vivendo alla giornata e con l’intento di visitare alcuni luoghi limitrofi. Chiede ospitalità per quella notte. Il frate gli risponde che non saprebbe dove ospitarlo. Passa di lì per caso un altro frate e, impietosito, chiede al confratello: “Ma non abbiamo una foresteria?”. “Foresteria?!”, risponde l’altro. “Ma è da una vita che non è più usufruibile!”. Il primo frate è molto diffidente e, quindi, una soluzione non la trova. Il secondo, seppur titubante, ritiene, però, che sia giusto accogliere in casa quel ragazzo.
Alla fine una soluzione la trovano… ma quella notte i frati non dormono tranquilli e chiudono a chiave la porta delle proprie camere, stando molto attenti ad ogni più piccolo rumore. E si chiedono: “Ma perché siamo diventati così diffidenti nei confronti di un forestiero? Ma perché non è più contemplato l’uso della foresteria che, come dice il nome, è stata ideata per accogliere i forestieri?! È possibile che siamo così influenzati dalle cattive notizie da non sentirci più liberi di seguire i valori di vita che abbiamo scelto?!”. Amare considerazioni affollano le loro coscienze.
Eleonora, di ritorno dalla spesa al supermercato, si accorge che manca un sacchetto di caramelle. “Le avrò lasciate alla cassa? Non mi sembra, mi ricordo di aver controllato. Sullo scontrino sono state battute”. Poi si ricorda che un uomo di colore, in fila con lei, aveva fatto un minimo di conversazione su un prodotto. Eleonora aveva risposto con piacere, dato che di solito alle casse, tutti in fila, non hanno che lo sguardo sulla propria spesa e sulla velocità o lentezza della cassiera. E si ricorda anche che quell’uomo le era molto vicino e che lei doveva ancora finire di ritirare la sua spesa quando quella di quell’uomo già stava scivolando verso la sua. “Vuoi vedere che lui, con la scusa della conversazione, lestamente, mi ha rubato le caramelle?! Infatti mi sembra di averlo visto mettere qualcosa nella tasca interna del giubbino. Ma è possibile che non ci si possa fidare più di nessuno?! Ma è possibile che rubino anche delle caramelle?! Infatti era strano, però, che mi parlasse! Che società schifosa!”. E spesso il pensiero ritornava lì, a quell’uomo di colore che l’aveva derubata… delle caramelle. E le saliva la rabbia verso quell’uomo e la sconsolatezza verso la società attuale. La settimana dopo Eleonora si accinge a prendere la borsa della spesa e si accorge che contro il lato della borsa…c’è la confezione delle caramelle.