Oppenheimer e noi
Il film “Oppenheimer” presenta diverse lacune, ma ha un grande merito: ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale il tema delle armi nucleari. Il regista Christopher Nolan ha incentrato il film sulla vicenda umana di Robert Oppenheimer, lo scienziato statunitense che guidò il Progetto Manhattan durante la Seconda Guerra Mondiale, progetto che ha portato alla creazione della bomba atomica. Se il film fa emergere il dramma umano ed etico dello scienziato statunitense, sembra però mettere in secondo piano che il progetto è stato un’opera collettiva che ha impiegato migliaia di persone e soprattutto dimentica il problema più grave: l’impatto che le bombe atomiche hanno avuto non solo in Giappone (oltre 250mila morti tra Hiroshima e Nagasaki e 650mila persone che hanno subito gli effetti diretti dei due ordigni, gli hibakusha), ma anche in tutti quei luoghi in cui sono stati condotti i circa 2.000 test nucleari dal 1945 in poi.
In occasione della Giornata internazionale contro i test nucleari dello scorso 29 agosto, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato: “In questa giornata il mondo parla con una sola voce per porre fine a questa eredità distruttiva. Quest’anno ci troviamo di fronte ad un allarmante aumento della sfiducia e divisioni a livello globale. In un momento in cui quasi 13mila armi nucleari sono stoccate in tutto il mondo – e i Paesi stanno lavorando per migliorarne la precisione, la portata e il potere distruttivo – siamo dinnanzi ad una via che porta all’annientamento dell’umanità. Un divieto giuridicamente vincolante sui test nucleari è pertanto un passo fondamentale nella nostra ricerca di un mondo libero da armi nucleari”.
Con l’entrata in vigore, il 22 gennaio 2021, del Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW), la comunità internazionale ha già formalmente dichiarato che queste armi vanno messe al bando. Oggi, purtroppo, un pugno di Stati continuano a tenere l’umanità in ostaggio dei loro ordigni: tra questi tutti i Paesi che sono membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito) ed inoltre India, Pakistan, Israele e Corea del Nord. Con il loro potere ricattatorio non permettono che altri Stati, come l’Italia, si adoperino per il disarmo nucleare. Anche per questo è ancor più importante far sentire al governo e al parlamento la voce, forte e chiara, della Campagna “Italia ripensaci” e chiedere che l’Italia muova dei passi concreti a favore del Trattato. Se Oppenheimer è passato alla storia come il “creatore della bomba” a noi spetta un compito storico: metterla definitivamente al bando.