Oltre ogni aspettativa
Il Brescia Calcio ha conquistato i play-off! Ecco: diciamo pure che nello sport (come nella fede) nulla è impossibile. Si è giunti ai titoli di coda di una stagione quanto mai altalenante per il Brescia Calcio. Dopo la retrocessione dello scorso anno i tifosi nutrivano il sogno di tornare subito in Serie A confidando nella presenza di giocatori di qualità. A gennaio il clima era da funerale: lo stadio Rigamonti ancora chiuso ai tifosi ed il distanziamento ha influito nei rapporti con tifosi e città. Se poi aggiungiamo il tifone Cellino, con le sue vicende finanziarie e giuridiche ancora aperte; i ben cinque allenatori succedutosi in pochi mesi; e pure qualche buon giocatore ceduto a gennaio … l’aver concluso il campionato al settimo posto ha del miracoloso. Dopo la paura sono giunte le fioriture inattese. A cominciare da Florian Ayè, il bomber del Brescia con 16 gol segnati in tre mesi: lui ha molta fede e ringrazia sempre Dio. E poi il nuovo allenatore, Pep Clotet, che non mastica l’italiano ma che ben si fa capire in campo. La gioia dei tifosi, esplosa in questi ultimi giorni, si fonda su un risultato inatteso e insperato, dato che fino a due mesi fa il Brescia Calcio aveva già un piede in serie C. Con i play-off in corso per essere promossi in Serie A si vivrà una piccola lotteria nella quale soltanto una squadra su sei potrà salire di categoria. Logico che tutti continuano a sognare il traguardo più ambito. Logico ma non scontato. Dopo le grandi gioie potrebbero giungere la grande delusione, se non si vince. Come pure è logico interrogarsi su quale sia la ricetta che consente ad un gruppo di atleti di passare in pochi mesi dalla depressione all’euforia. Ritengo che nessuno stregone conosca il segreto dei successi sportivi. Piuttosto sono convinto che lo sport contenga in sé stesso tutti gli ingredienti per far sì che l’impossibile avvenga. Che Davide possa battere Golia. Che i piccoli club di provincia, costruiti con quattro spiccioli, possono battere i club blasonati e multimilionari. Perché questo è il vero valore da trasmettere ai ragazzi quando si avvicinano allo sport: credici figlio mio, credici sempre fino in fondo! Tu non conosci la forza dei tuoi avversari ma puoi custodire, coltivare e moltiplicare ciò che abita nel tuo cuore e dare il meglio di te attraverso una competizione sportiva. Badate: queste non sono favole. Semplicemente è vivere lo sport e i suoi valori.