Occhi per guardare
Cara Santa Lucia, non vorrei deluderti perché tu sei sempre stata buona con me: mi hai portato, ogni anno, giochi e dolci. Li ho sempre onorati, perché continuare a giocare, anche da grandi, è un enorme serbatoio di coraggio, per non prendersi sempre troppo sul serio. Sui dolci, non c’è bisogno che ti dia assicurazioni. Quest’anno sono costretto a chiederti quello che non avrei mai pensato: portami il carbone. Tanto. Mi serve solo quello. Non oso chiederti di pagare la bolletta, non sono stato così buono. Lo so bene che il carbone inquina, sappi però che non ti posso nemmeno dire di essere stato cattivo e di meritarmelo: si fa fatica veramente, in questo mondo e in questo tempo, a sapere fino in fondo se quello che si compie fa bene o fa male, se aiuta o crea problema, se consuma o se risparmia. Del resto, con tutti quelli che stanno facendo la guerra e continuano a creare situazioni ingiuste, hai talmente tanti asini che ti aiutano, che non ti servo nemmeno io. Saranno in molti a chiederti il carbone e ti stupirai anche tu, nel finirlo, delle difficoltà del nostro mondo. Allora potresti regalarci qualcosa che non si consuma, per tutti: donaci occhi che rimettano in gioco il cuore e il cervello, perché non se non torniamo a guardarci finiremo anche noi.