Novella danza macabra
La vicinanza tra la chiesa parrocchiale e il tempio crematorio mi permette, spesso, lo sfizio di accompagnare fin là i morti. Lo so bene che “sfizio”, in questo caso, potrebbe sembrare irriverente. A meno che, come pochi giorni fa, ti ritrovi in mezzo ad una coda di ben sette carri funebri, tutti a cercare di superarsi per guadagnare tempo, si intende i vivi. Spicca il carro funebre Rolls Royce, proprio nel mezzo di questa coda.
Attendere per attendere, tutti gli altri parenti si avvicinano al carro, curiosi per la stravagante doratura, attirati dalle portiere che si aprono a specchio, incantati per le finiture in pelle, con qualcuno che si azzarda a chiedere il prezzo del noleggio, ben attenti a non dare indicazioni sull’eventuale futuro utente. L’abbondante pubblicità che ha accompagnato la presentazione di questo carro funebre è reperibile online, sull’onlife ci si sta lavorando. A me non sfugge, in questa novella danza macabra, che il povero defunto in questione è da solo, l’unico da solo dei sette. Non conosco le motivazioni e quindi non esprimo giudizio, probabile sia solo un caso. Una preghiera, però, non a caso, mi sgorga dal cuore. Non solo per lui, ma anche per me: quando verrà il mio turno, portatemi pure in carriola, ma qualcuno mi porti.