Non siete soli
Con l’ordinazione sacerdotale Michele, Luca, Michele, Matteo, Denny e Francesco iniziano il loro apprendistato sul campo. Sono stati adeguatamente formati per resistere alle intemperie. Hanno un bagaglio di studio e di conoscenze, ma la vera palestra sarà comunque camminare in mezzo alla gente. Troveranno, forse, laici brontoloni che guardano ai bei tempi del passato e meno alle prospettive che si aprono nel presente. Ma troveranno soprattutto laici disposti a collaborare e a mettersi in gioco per il bene delle comunità. I sei ordinandi rappresentano un dono per la Chiesa. Hanno scelto di dedicare la loro vita a Cristo e di conseguenza all’umanità. Se si ama Cristo, si ama anche l’uomo. E si ama l’uomo, si arriva il più delle volte anche a Cristo. Abbiamo sempre più bisogno di sacerdoti che pregano insieme alle persone, che si mettono in ascolto con l’orecchio del cuore e che costruiscono o rinsaldano le relazioni di amicizia.
Cari sacerdoti, non sentitevi soli nel vostro servizio di annuncio del Vangelo. Apritevi al dialogo, coinvolgete le tante belle realtà che sono presenti sul territorio. Chi vi incontra deve percepire quel “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” ripreso dal Vangelo di Matteo e scelto come immagine dell’ordinazione. Apritevi alle tante difficoltà (materiali e spirituali) che contraddistinguono ogni epoca. Sporcatevi le mani, leggete, informatevi su quello che succede per una formazione continua sempre più necessaria. Avanti con fiducia e con il coraggio di chi si affida al Padre. Non siete soli. Ricordatevi anche di appartenere a un presbiterio.
Non sentitevi soli.