Non schiacciamoli con il martello
Che si possa risolvere fra chi ci crede veramente, è informato, e chi invece si trova lì per caso, per bruciare la scuola, forse non è l’unico e, certamente, il miglior modo per affrontare la questione. Molti giovani nel mondo si sono dati appuntamento per le strade e nelle piazze, sull’esempio di Greta, per gridare forte, per farsi sentire: il pianeta sta male.
Che si possa risolvere fra chi ci crede veramente, è informato, e chi invece si trova lì per caso, per bruciare la scuola, forse non è l’unico e, certamente, il miglior modo per affrontare la questione. Molti giovani nel mondo si sono dati appuntamento per le strade e nelle piazze, sull’esempio di Greta, per gridare forte, per farsi sentire: il pianeta sta male. L’hanno urlato e cantato; l’hanno scandito con slogan ed esposto manifesti. La richiesta è quella di cambiare passo, di cambiare atteggiamento ed essere responsabili.
Non c’è voluto molto perché si scoprissero tutti i limiti e le magagne dentro a questi cortei o dietro l’ispiratrice. Non servivano doti geniali particolari per svelare che qualcuno dei ragazzi non sapeva un granché del suo essere lì. È fisiologico che in manifestazioni del genere ci sia anche chi lo fa non proprio per la nobiltà dei valori ufficiali; non serve la scienza infusa per capire che scioperare da scuola non ha nulla a che vedere con l’ambiente (anche se il giorno è stato scelto in concomitanza con la protesta attuata da Greta fuori dal parlamento svedese) e che una manifestazione che coinvolga tempi piacevoli, come il sabato sera, potrebbe sensibilizzare e responsabilizzare maggiormente i manifestanti e l’opinione pubblica: la rinuncia a ciò che piace come sforzo per ottenere qualcosa porta alla riflessione su di sé (valore antropologico che il mondo adulto dovrebbe reimpare a vivere…). È indiscutibile, in linea di massima, che le nuove generazioni crescono con una coscienza più sensibile al tema ecologico di chi li ha preceduti. È indiscutibile che la moltitudine di braccia alzate, di cori inneggianti il rispetto dell’ambiente, di piazze piene, di volti fuoriusciti da scuola divengono, per il mondo, coscienza che amplifica il grido del pianeta, che punta il dito su chi, arrivato prima di loro, sta distruggendo l’ecosistema. La coscienza che si fa sentire alcune volte disturba e i grilli parlanti, Pinocchio docet, si possono anche fare tacere: basta una martellata contro il muro.
Ecco il perché della denigrazione del fenomeno. È vero, forse molti giovani non sanno bene perché manifestavano; forse altri hanno approfittato della situazione; forse un buon numero non ha attuato, né prima né dopo, alcuna attenzione nuova nel proprio piccolo, come rispetto all’ambiente; rimane indiscutibile, però, la funzione di coscienza che hanno svolto in quel momento e che potranno ancor meglio svolgere in futuro… sempre che non si faccia di tutto per farli tacere schiacciandoli contro un muro. (Mauro Toninelli)