Non possiamo che raccontare
La posta arrivava puntuale a Brescia e provincia. Da novembre vige il caos degli uffici postali bresciani. Colpa della ristrutturazione, del calo del personale, della consegna a giorni alterni? I disagi non si contano più, così come la corrispondenza in giacenza. Chi ne ha la responsabilità?
La posta arrivava puntuale a Brescia e provincia. Da novembre vige il caos degli uffici postali bresciani. Colpa della ristrutturazione, del calo del personale, della consegna a giorni alterni? I disagi non si contano più, così come la corrispondenza in giacenza. Chi ne ha la responsabilità? Difficile dirlo. Difficile soprattutto ricostruire la filiera del “chi” deve fare “che cosa”. Appunto, da novembre, anche la consegna de “La Voce del Popolo” è penalizzata. Quotidianamente raccogliamo le lamentele dei lettori per la mancata o ritardata consegna del settimanale diocesano. Ci sentiamo danneggiati. Il nostro è un periodico omologato come “giornale locale Roc”. Ai fini postali, per tariffa e tempi di consegna, è equiparato ai quotidiani.
Perché fino a novembre arrivava puntuale il giovedì mattina in ogni casa e parrocchia ed ora non accade più? Cosa è cambiato? Abbiamo cercato risposte, interpellato il Centro di meccanizzazione di Brescia, gli uffici postali dei paesi che i lettori ci hanno segnalato. Abbiamo ottenuto mezze dichiarazioni, sussurri, rimbrotti. Nessuno parla ufficialmente a nome di Poste e chi ne è deputato non risponde. Cosa fare? Intanto il nostro mestiere: raccontare questo disagio nostro e di tutti i cittadini. L’ interruzione di servizio pubblico è una cosa seria. Senza demonizzare Poste, ma chi deve, faccia qualcosa!