Non è Natale
Il Natale, per i cristiani, è motivo di speranza. Nel Natale si manifesta l'umanità di Dio che manda suo Figlio per mostrare ai suoi figli la strada da percorrere. Quel piccolo bambino, adorato dai pastori che si prendono cura di lui, ci mostra diventato grande, il modello di vita. Un modello semplice ma esigente basato sull'amore.
Amare costa fatica. Lo dice la storia dell'uomo. Lo dicono i conflitti tra le nazioni. Ma quanto egoismo abita nei nostri cuori? Quanti litigi e tensioni nelle nostre famiglie per cose apparentemente futili? Quante lacrime che non riescono a essere asciugate nei rapporti di coppia o nelle amicizie?
Se il Natale non ci interroga, non è Natale. Se il Natale non ci sprona a fare un passo indietro, non è Natale. Corriamo il rischio che diventi un rito stanco. O forse lo è già.
Non è Natale se a Natale non sentiamo il bisogno di riconciliarci con Dio e con l'altro.
Abbiamo perso per strada il senso del Natale, ma lo possiamo ritrovare in un semplice gesto di attenzione verso i vicini e i lontani. Basta poco per essere il volto del figlio di Dio. Costa fatica ma è rigenerante.
Per amare bisogna imparare a non giudicare l'altro, bisogna imparare ad abbracciare le sue fragilità.
Se abbiamo sbagliato, dobbiamo avere l'umiltà di chiedere scusa.
Se proviamo rancore, dobbiamo avere la forza di liberarci da un fardello troppo pesante per la nostra mente.
Se non siamo amati, dobbiamo avere la forza di continuare ad amare: ci sono tante situazioni di bisogno che hanno sete di uno sguardo d'amore.
Solo così il Natale entra nella nostra vita e la cambia.
Se non ci sentiamo amati, ricordiamoci di Dio. È lì che ci aspetta. È già in mezzo a noi. C'è nel volto di chi ama. C'è nel volto di chi vuole essere semplicemente amato.
Buon Natale.
(Foto Siciliani - Cristian Gennari/SIR)