Non amiamo i figli, li uccidiamo
Ho immaginato i bambini sgozzati nei kibbutz intorno alla Striscia di Gaza e non ho dormito. Ho pensato che, francamente, a me appare irrilevante di chi sia la colpa, prossima o remota.
Mi scuso per la semplificazione: la colpa qui è di tutti. Dovremmo avere il coraggio di fermarci e basta. Siccome continuavo a non dormire, mi sono messo a leggere l’ultimo rapporto che riguarda la condizione delle bambine e delle ragazze del mondo, a cura di Terre des hommes, elaborato in questi giorni dal Servizio Analisi Criminale della Polizia (già ampiamente presentato sul sito di Voce).
Basta restare in casa nostra, in Italia, e accorgersi che i reati a danno dei minori sono in aumento del 10% rispetto all’anno prima, con un drastico aumento del 27% delle violenze sessuali (con l’89% delle vittime femminili). Un terzo delle ragazze intervistate per uno studio sugli abusi nel mondo sportivo dichiarano di aver subito violenza psicologica, il 15% violenza fisica. Nel mondo, solo per citare un dato, 129 milioni di bambine non frequentano la scuola. Mi appare abbastanza chiaro perché continueremo ad avere le guerre e ne inventeremo sempre di nuove: perché continuiamo a non amare i nostri figli e li uccidiamo in tutti i modi. Sarebbe ora di svegliarsi.