Nessuno si salva da solo
Siamo tutti sulla stessa barca. Abbiamo dimenticato le parole del Papa risuonate nel marzo 2020 in una Piazza San Pietro deserta? Non abbiamo dato il meglio di noi. E, spiace dirlo, nonostante i ripetuti appelli del Papa e dei Vescovi, anche nelle comunità cristiane ci sono delle zone d’ombra. Pure in un contesto come la nostra provincia dove il 93% dei bresciani si è assunto la responsabilità di seguire le regole (inevitabili e indispensabili) di una società democratica. Tolti i gruppi di estrema destra o gli anarchici di sinistra, in quel 7% ci sono anche alcuni operatori pastorali. E spesso sono i più agguerriti. Alcuni credono alle tesi più ardite (per intendersi, i vaccini anti Covid-19 non cambiano il nucleo della cellula dove risiede il Dna: non c’è possibilità di modificazione del codice genetico), altri lo fanno (non è uno scherzo) per opporsi al Papa o più in generale all’autorità ecclesiastica perché nella pandemia (sic) intravedono un tentativo delle istituzioni di relegare in un angolo la religione. E loro si sentono gli ultimi difensori dell’ortodossia. Sono i cattolici più vicini. Si perdono nell’analisi complottistica e perdono purtroppo di credibilità. Nonostante tutto, la vivacità di tante comunità impegnate nella testimonianza e nella vicinanza a chi soffre dimostra, però, che si può essere Chiesa, che si può camminare con la gente anche con il “distanziamento”. È questo il tempo che ci è dato e nel quale siamo inseriti.
Abbiamo ricevuto lettere o commenti aggressivi per la linea di serietà che abbiamo preso con il settimanale. Assistiamo a una minoranza rumorosa che sta alimentando la tensione, che utilizza e sfrutta i social per rilanciare notizie strampalate. Ci accusano di seguire il pensiero unico. Ma il bene comune è sempre superiore a quello individuale. Osservando i dati della popolazione vaccinata, il presidente Mattarella ha affermato che in Italia vince 9 a 1 il Referendum sulla scienza. A chi sostiene che le varianti (Omicron l’ultima) attestino la sconfitta dei vaccini, rispondiamo che senza copertura vaccinale, oggi, le varianti sarebbero ancora più pericolose.
Utilizziamo piuttosto le energie per permettere ai Paesi più poveri di accedere al vaccino. Fino al 31 dicembre prosegue la campagna “Un vaccino per tutti” promossa da Confindustria Brescia in accordo con le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil per garantire la sicurezza sul posto di lavoro e al tempo stesso la diffusione dei sieri “salva-vita” nelle nazioni più fragili. Nessuno si salva da solo. A chi legge nei provvedimenti del Governo (l’Italia rappresenta un modello per l’Europa) derive autoritarie, consigliamo di allargare lo sguardo per osservare ciò che succede attorno a noi. Siamo tutti sulla stessa barca, ma qualcuno rema al contrario.