Migranti: la logica dell'usa e getta
I prossimi bandi per l’ospitalità dei richiedenti asilo suscitano non poche apprensioni, mentre enti del terzo settore propongono di boicottarli: “Le istituzioni pubbliche si arrangino”. L’onda di scandalo per i guadagni illeciti di alcune cooperative o di privati senza scrupoli rischia, infatti, di travolgere anche quanti hanno lavorato veramente bene, coniugando accoglienza e sicurezza
I prossimi bandi per l’ospitalità dei richiedenti asilo suscitano non poche apprensioni, mentre enti del terzo settore propongono di boicottarli: “Le istituzioni pubbliche si arrangino”. L’onda di scandalo per i guadagni illeciti di alcune cooperative o di privati senza scrupoli rischia, infatti, di travolgere anche quanti hanno lavorato veramente bene, coniugando accoglienza e sicurezza, potenziando l’accompagnamento psicologico e l’insegnamento dell’italiano, garantendo le cure mediche, l’accompagnamento giuridico e la formazione lavoro per un inserimento sociale. Le nuove prospettive prevedono un taglio di risorse per chi accoglie, per cui ben 40mila italiani perderanno il posto di lavoro, finanziato per l’80% dall’Unione europea. L’accoglienza non è mai stata un costo a scapito degli Italiani, ma un investimento, per le nostre aziende, per ristoratori, albergatori, panettieri e per le professioni di cui sopra.
A questi italiani non resta che chiudere, emigrare o sperare nel reddito di cittadinanza, a carico delle sole finanze italiane. Il ministro dell’Interno ha, poi, annunciato il provvedimento per la programmazione dei flussi d’ingresso per i lavoratori non comunitari per il 2019: circa 30mila posti, di cui 18mila per lavoratori stagionali, principalmente per la raccolta di verdura e frutta. Mi son posto alcune domande: “Perché non si offrono questi 30mila posti a quanti fanno richiesta del reddito di cittadinanza?”. Ma è chiaro: “Non sono lavori degni di un italiano!”. “E perché 18mila persone debbono lavorare qui solo per qualche mese e non si estende il permesso stagionale a permesso annuale per ricerca di lavoro?”. Mi è venuto in mente un ricordo: un carissimo amico possedeva una grande stalla di sole mucche e vitelli. Non c’era il toro. “Quando ne ha bisogno per la monta, lo noleggia e poi lo rimanda a casa sua, perché così costa meno”, mi spiegò il mandriano. Usa, paga e getta; ma questo va bene solo per gli animali. “E perché non si regolarizza qualcuno che è già qui, visto che la stragrande maggioranza di quanti sono arrivati con i barconi non sono delinquenti, ma vittime dei trafficanti di esseri umani?”. Sarebbe l’inizio di una sana ed oculata regolarizzazione a vantaggio del popolo italiano. Non arriveranno più barconi? Benissimo. Ma quanti sono qui tra noi sono creature umane, immagini di quel Padre di Gesù Cristo che ci dirà:” Vieni benedetto… perché ero straniero e mi hai accolto”. E speriamo che non ci debba dire il contrario.