Microeditoria, successo nato dal basso
Era il 2003 quando a Chiari, grazie all’Associazione l’Impronta e alla voglia e l’impegno di Angelo e Daniela Mena, nasceva la Rassegna della Microeditoria, manifestazione che ha appena concluso, con successo, la sua 17ª edizione
Era il 2003 quando a Chiari, grazie all’Associazione l’Impronta e alla voglia e l’impegno di Angelo e Daniela Mena, nasceva la Rassegna della Microeditoria, manifestazione che ha appena concluso, con successo, la sua 17ª edizione. Al tempo, erano poche le manifestazioni dedicate ai piccoli editori. Forse giusto Belgioioso, vicino a Pavia, e Roma. Con il tempo si sono moltiplicate, ma Chiari resta in grado di marcare alcune differenze, per il limitarsi a non essere una semplice fiera, ma per il fatto di proporre incontri ed eventi di livello, ideati e promossi dall’Associazione stessa. Il tutto, partendo dalla provincia. Sì, perché Chiari non è certo Brescia o Milano. E si deve collocare proprio nelle proposte in ambito librario delle due città, Librixia e Bookcity, pur mantenendo una propria dimensione e cercando di non sovrapporsi con le manifestazioni ben più grandi che Brescia e Milano ospitano. Essere in provincia significa dover ragionare, sotto molti aspetti, “dal basso”.
Costruirsi, anno dopo anno, una buona reputazione, grazie anche ai successi della manifestazione, per provare a tessere una efficace rete di relazioni e collaborazioni. Perché in provincia non si può pretendere di fare da soli. Tantomeno si può aspirare a sopravvivere per anni facendo da soli. Diventa necessario mettersi insieme, scambiarsi idee e darsi una mano in quello che si riesce meglio a fare. Così nel tempo abbiamo trovato ottimi compagni di strada, come Rinascimento Culturale, o Fondazione Cogeme, o la Fondazione Repossi-Morcelli. Visto che in provincia non è possibile fare da soli, diventa necessario coinvolgere il territorio, renderlo partecipe e protagonista. Va anche in quest’ottica la collaborazione, a diverso titolo, con gli istituti superiori di Chiari, di Rovato e di Palazzolo. O, da sempre, con il sistema Bibliotecario Sud Ovest Bresciano, che si realizza, tra le altre cose, nel concorso “Microeditoria di Qualità”: un percorso che, passando anche attraverso le valutazioni degli utenti delle biblioteche, consente di assegnare dei Marchi di qualità alle pubblicazioni di alcuni piccoli editori. Altro momento in cui si esprime il legame con le biblioteche è la partecipazione alla rassegna letteraria “Un libro per piacere”. Parlando sempre di territorio, c’è anche l’esperienza della Microeditoria del Fumetto a Orzinuovi dove, grazie alla collaborazione con Maledizioni, la Rocca della cittadina orceana ospita, generalmente una o due settimane dopo la Microeditoria di Chiari, artisti, mostre e dibattiti sul tema del fumetto. Sempre riguardo al territorio, non da ultimo devo segnalare come quest’anno Chiari abbia risposto alla grande, con il coinvolgimento di alcuni esercizi commerciali, per presentazioni e concerti o incontri con l’autore anche all’interno di alcuni bar, con un servizio bus navetta dalla stazione alla Villa Mazzotti, con altri eventi che si sono concentrati nel weekend della Microeditoria in un vero e proprio “fuori-Microeditoria”.
Un coinvolgimento che, personalmente, aspettavo da anni riuscire a concretizzarsi in questa maniera. La Rassegna della Microeditoria, nei suoi tre giorni, riesce a portare a Villa Mazzotti più di 10.000 persone: la grande maggioranza di queste viene da fuori Chiari, spesso anche da fuori provincia e da fuori regione. Non presentare in quei giorni quanto di bello, di interessante, di attrattivo Chiari ha da offrire, l’ho sempre visto come un’occasione in parte sprecata. Almeno fino a quest’anno. Un buon inizio per gli anni a venire.