Mattarella e Montini
Sergio Mattarella ha avuto modo di conoscere da vicino Montini. In occasione della visita a Brescia, anche per questo motivo si recherà all'Istituto Paolo VI
Sergio Mattarella ha respirato in famiglia la passione politica, la spiritualità cristiana e un profondo senso di responsabilità verso le istituzioni. Non si può comprendere la storia del Presidente della Repubblica se non si parte dalla figura del padre, Bernardo (1905-1971), giovane attivista del Partito Popolare e fiero oppositore del Partito Fascista. Bernardo è partito da Castellammare del Golfo. Giurista e membro dell’Assemblea Costituente, ha frequentato Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira, Aldo Moro e l’allora mons. Giovanni Battista Montini. La politica, come servizio, è sempre stata importante a casa Mattarella. Bernardo ospitava nella sua casa di Roma i big della Democrazia Cristiana. Si racconta che un giorno la figlia Marinella domandò al padre: “Papà, chi è quel signore che cammina con il rosario in mano come un prete, ma non ha il saio?”. “È un mio amico, si chiama Giorgio La Pira” rispose il padre. Nella capitale i fratelli Piersanti e Sergio giocavano con i figli di De Gasperi e con quelli di Moro, e qualche volta il padre invitava a cena un monsignore che avrebbe poi fatto “carriera”: Giovanni Battista Montini. L’impegno politico ritorna anche con il fratello di Sergio, Piersanti (1935-1980), il maggiore dei figli maschi. Cresciuto nell’Azione Cattolica e presidente della Regione Sicilia, fu ucciso da un killer il giorno dell’Epifania del 1980. Tra i primi ad accorrere sul luogo del delitto, ci fu proprio Sergio (1941), consigliere fidato del fratello. Sergio e Piersanti avevano sposato due sorelle, Irma e Marisa Chiazzese. Piersanti e Sergio (responsabile anche del Movimento studenti dell’Azione Cattolica di Roma e del Lazio tra il 1960 e il 1964) ebbero molte occasioni per conoscere da vicino Paolo VI e per apprezzarne le doti umane, culturali e spirituali. Si spiega anche così la scelta del Presidente della Repubblica di andare a vedere, in occasione della visita a Brescia, il luogo della casa natale di Montini e l’Istituto collegato con il Museo che ne raccoglie le memorie e tramanda ai posteri il messaggio sempre attuale di uomo innamorato del Vangelo. Camminare nelle stanze di Concesio sarà come riportare indietro le lancette dell'orologio.