Lo spirito di Assisi è sempre vivo
Il primo accenno allo spirito di Assisi, si deve a san Giovanni Paolo II, nel 1985, il 22 dicembre parlando alla Curia romana il Papa polacco citò “la logica di Assisi”. Lo stesso anno nel messaggio natalizio Urbi et Orbi e nel discorso al Corpo diplomatico del 10 gennaio 1986 la citazione si ripetè
Il primo accenno allo spirito di Assisi, si deve a san Giovanni Paolo II, nel 1985, il 22 dicembre parlando alla Curia romana il Papa polacco citò “la logica di Assisi”. Lo stesso anno nel messaggio natalizio Urbi et Orbi e nel discorso al Corpo diplomatico del 10 gennaio 1986 la citazione si ripetè. Il primo incontro si svolse nella città del Poverello il 27 ottobre 1986 in quell’occasione il Papa così si espresse:
“Mossi dall’esempio di San Francesco e di Santa Chiara, veri discepoli di Cristo, e convinti dall’esperienza di questo giorno che abbiamo vissuto insieme, noi (i rappresentanti delle confessioni e comunità religiose con lui convenuti ad Assisi, ndr), ci impegniamo a riesaminare le nostre coscienze, ad ascoltare più fedelmente la loro voce, a purificare i nostri spiriti dal pregiudizio, dall’odio, dall’inimicizia, dalla gelosia e dall’invidia.
Cercheremo di essere operatori di pace nel pensiero e nell’azione, con la mente e col cuore rivolti all’umanità della famiglia umana”. La scelta di celebrare quell’incontro ad Assisi era suggerita proprio dalla testimonianza di Francesco come uomo di pace, al quale tanti guardano con simpatia anche da altre posizioni culturali e religiose.
Al tempo stesso, la luce del Poverello su quell’evento fu la garanzia di autenticità cristiana, giacché la sua vita e il suo messaggio poggiano così visibilmente sulla scelta di Cristo, da respingere a priori qualunque tentazione di relativismo religioso, che nulla avrebbe a che vedere con l’autentico dialogo interreligioso. Nel gennaio del 1993 l’evento si è svolto ancora una volta ad Assisi, durante il tempo della guerra dei Balcani. Nel 2002 il Papa invitò ancora una volta tutti i leader religiosi, a ritrovarsi ad Assisi.
Gli inviti si spensero però mentre le torri gemelle erano ancora in fiamme e le bombe cominciavano ad esplodere intorno a Kabul. Giovanni Paolo II chiese che le religioni del mondo si trasformassero in strumenti concreti di vera pace, perché l’odio e la violenza non sanno generare altro che più odio e più violenza. Nel 2006, in occasione del 20° anniversario dello spirito di Assisi, Benedetto XVI sottolineò l’importanza di questa iniziativa, osservando come nonostante i cambiamenti del mondo, ci fosse ancora un forte e un grande bisogno di ricercare modi più efficaci per costruire la pace, “perché – diceva – il terzo millennio si è aperto con scenari di terrorismo e di violenza che non mostrano alcun segno di cedimento”.
Papa Benedetto sottolineava come a volte sembrasse che le religioni alimentassero i conflitti piuttosto che lavorare per risolverli”. In quell’occasione furono invitati a partecipare anche “non credenti”, anch’essi infatti si impegnano per un mondo migliore. Nel 30° anniversario del primo incontro papa Francesco ha convocato ad Assisi più di 400 rappresentanti delle religioni per l’incontro di preghiera per la pace.
Saranno presenti: il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, il patriarca siro-ortodosso di Antiochia, Efrem II, i vertici musulmani ed ebrei. Si spera nella presenza di Ahmad al-Tayyeb, imam dell’università del Cairo Al-Azhar, massima autorità dell’Islam sunnita. Il titolo voluto da papa Francesco per questo incontro è “Sete di Pace: religioni e culture in dialogo”.
30 anni dopo la storica Giornata di Preghiera per la Pace del 27 ottobre 1986 voluta da San Giovanni Paolo II, uomini e donne di fede, culture diverse, uniti dalla speranza che lo “spirito di Assisi” possa portare pace in un mondo segnato da violenza, guerre, divisioni, si incontrano per 3 giorni, per parlare, confrontarsi, pregare l’uno accanto all’altro. L’evento è promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Diocesi di Assisi e dalle famiglie francescane.