Lo scandalo taciuto
C’è uno scandalo di cui nessuno parla. E coinvolge anche noi italiani. Non riguarda la Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi e nemmeno gli arbitraggi delle gare di scherma o di pugilato. Riguarda la spesa per armamenti.
Lo scorso aprile l’Istituto di ricerche per la pace di Stoccolma Sipri ha reso noto che nel 2023 la spesa militare nel mondo ha raggiunto il massimo storico di 2.443 miliardi di dollari. Segnando un aumento del 6,8 percento rispetto all’anno precedente, cioè di 200 miliardi di dollari. Cifra che da sola sfiora il totale di quanto gli Stati più ricchi devolvono ogni anno per l’Aiuto pubblico allo sviluppo dei Paesi poveri (224 miliardi di dollari nel 2023). “Mentre nel mondo c’è tanta gente che soffre per le calamità e la fame, si continua a costruire e vendere armi e a bruciare risorse alimentando guerre grandi e piccole”.
È questo lo “scandalo che la comunità internazionale non dovrebbe tollerare”, ha denunciato papa Francesco domenica scorsa all’Angelus. Uno scandalo, ha aggiunto, che “contraddice lo spirito di fratellanza dei Giochi Olimpici appena iniziati” a Parigi. Perché, ha concluso il Papa, “la guerra è una sconfitta!”. Sempre. Scandalo di cui il nostro Paese è complice. Non solo perché la gran parte della spesa militare mondiale è fatta dai paesi della Nato (1.341 miliardi di dollari pari al 55 percento del totale), ma soprattutto perché non accenna a diminuire, anzi si intende aumentarla.
Come ha documentato l’Osservatorio sulle spese militari Milex.org, da inizio legislatura il ministero della Difesa ha chiesto e ottenuto il parere, sempre favorevole, dalle Commissioni Difesa del Parlamento per ventisette nuovi programmi militari: un onere finanziario pluriennale di 34,6 miliardi di euro e un impegno finanziario annuale per il 2024 e 2025 compreso tra i 700 e gli 800 milioni. Di questi, quindici sono programmi di riarmo. C’è di tutto: dall’acquisto di 270 nuovi carri armati Panther dalla tedesca Rheinmetall ad altrettanti blindati Flyer per le forze speciali alle 21 batterie missilistiche semoventi a lunga gittata Himars fino ai 900 missili anticarro Spike dall’israeliana Rafael. A cui va aggiunto l’acquisto di 24 nuovi caccia Typhoon (quasi 7,5 miliardi) e di due nuove fregate Fremm Evo (1,9 miliardi) in aggiunta alle dieci previste dal programma originario. Nel frattempo l’Istat ci informa che la povertà assoluta in Italia “ha raggiunto livelli mai toccati in precedenza”: riguarda 5,7 milioni di cittadini, quasi uno su dieci. Ma anche di questo scandalo nessuno parla.