Lettera aperta al ministro Salvini
"Crede che le Ong aiutino gli scafisti? Se la veda con le Ong, ma non con chi cerca disperatamente libertà e/o condizioni di vita migliori"
Onorevole Ministro Salvini,
sono un italiano, un ex missionario tra gli emigrati Italiani in Germania, uno di quelli che “Le pagano lo stipendio”. Le scrivo, perché sento in pericolo la libera professione della mia religione cattolica. Lunedì Lei ha detto che non c‘è contrapposizione tra Lei e il Pontefice e che un cattolico può benissimo stare con il Papa per quanto riguarda la religione e obbedire alle leggi dello Stato in cui vive. Qui sta la minaccia alla mia libertà religiosa. Gesù Cristo, nel quale entrambi crediamo, non è un essere puramente spirituale, felice in cielo, a prescindere da quanto capita sulla terra. Egli è il figlio di Dio incarnato, che continua a vivere in ogni persona, per la quale ha dato la sua vita.
A Nicola Porro Lei assicurava che non vedeva l’ora di confrontarsi in tribunale con i suoi avversari. Ma noi cattolici abbiamo un tribunale, dove tutti saremo riuniti e dove il Cristo Giudice dirà: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché…ero forestiero e mi avete ospitato…”. Oppure dirà: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché … ero forestiero e non mi avete ospitato”. La motivazione è sempre l’incarnazione del Dio cristiano nella storia: “Ogni volta che avete fatto (o non avete fatto) queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto (o non l’avete fatto) a me. E se ne andranno, gli uni al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna”. (Mt.25, 31-46) Non posso negare che ci sia anche provocazione delle ong nei suoi confronti, ma quelle persone sulle navi, per tanti giorni, erano miei e suoi fratelli in Cristo. Se Lei è Ministro per gli Italiani, tenga conto che come me ci sono tanti italiani, che vedono in pericolo l’esercizio della loro fede. Crede che le Ong aiutino gli scafisti? Se la veda con le Ong, ma non con chi cerca disperatamente libertà e/o condizioni di vita migliori.
Politicamente, vorrei segnalarle quanto ha detto Berlusconi: “…finché Salvini continuerà a concentrarsi su queste sfide (Ong) e non sull’effettiva gestione del fenomeno dell’immigrazione, né tanto meno sui rimpatri dei 600.000 irregolari sparsi nelle nostre strade, le cose non cambieranno”. Chi viene irregolare sul territorio nazionale deve essere rimpatriato? Lo rimpatri, ma non lo consegni a Paesi che possono perseguitarlo. E se non Le è possibile rimpatriare tutta questa gente, sfrutti il Suo innato realismo e li inserisca ordinatamente nel nostro Paese, o progetti, in positivo, qualcosa con l’Europa. Un’ultima cosa: “La legalità sta nell’osservanza della legge”. Anche Ottaviano, capoparte, 2050 anni fa, prese il dominio del Mediterraneo, si fece le sue leggi per la “Pax Augusti” e nell’8 a.C. promulgò la “lex Julia Maiestatis”, che causerà tanti martiri. Nessuna legge umana, infatti, può vincolare un cristiano, se va contro la legge del nostro Dio che è Amore e che fa dello straniero il mio fratello! Infine, voglio ringraziarLa per l’opera coraggiosa contro le mafie di ogni genere e contro il crimine che c’è anche tra i migranti, soprattutto quando le condizioni di vita sono subumane: nessun criminale, nessuno scafista e nessun venditore di morte o di droga può avere la nostra compassione, a prescindere dal colore della sua pelle. Ogni giorno prego per i miei governanti: se lo permette, anche Lei è nelle mie preghiere. Le porgo distinti saluti.