di PATRIZIA RICCI SINDONI
10 mar 2016 00:00
Le lezioni di quel voto
Soddisfazione misurata e senso di responsabilità. Furono questi i sentimenti, 70 anni fa, espressi dalle donne italiane in occasione del loro primo voto...
De Gasperi e Togliatti, che insieme avevano firmato il 31 gennaio 1945 il decreto che sanciva il voto femminile, erano entrambi preoccupati per il prevedibile astensionismo. Le donne invece, anche le molte analfabete pur distanti dalla nuova sensibilità sociale, andarono in massa a votare. Si parla dell’89% delle aventi diritto, dando un’indicazione precisa alle nuove classi dirigenti. E se all’assemblea costituente su 556 membri vennero elette solo 21 donne (9 democristiane, 9 comuniste, 2 socialiste, 1 dell’ “uomo qualunque”), la loro voce minoritaria divenne forte e chiara a favore di battaglie costruttive non solo per le donne ma per il bene del Paese. Un elemento significativo va al riguardo notato:in quegli anni i due più importanti schieramenti femminili, l’Udi (Unione donne italiane) comunista e il Cif democristiano svilupparono una sinergia operativa oltre le appartenenze partitiche, convinte che ci fosse molto da fare e solo con una strategia condivisa sarebbe stato possibile ottenere buoni risultati. Sono almeno tre le lezioni per l’oggi: la prima è legata alla grande partecipazione contro la tentazione dell’astensionismo, vera malattia sociale che va neutralizzata dai rischi del disimpegno e della rassegnazione. La seconda è connessa all’attuale grettezza ideologica dei partiti che non favoriscono in pieno le possibili alleanze trasversali tra le donne. In questo modo non è possibile per le parlamentari coagularsi a formare un’incisiva massa critica contro le piaghe sociali di oggi: dal femminicidio all’utero in affitto. Perché, ed è il terzo e ultimo punto, molto si è fatto, ma non tutto. Ancora c’è parecchia strada da percorrere: forse siamo in una nuova stagione di Resistenza. Se saremo tutte unite, al di là delle rispettive appartenenze, potremo diventare ancora di più parte attiva per un risveglio morale e critico delle coscienze. (Paola Ricci Sindoni)
PATRIZIA RICCI SINDONI
10 mar 2016 00:00