di GIUSEPPE MARI
28 apr 2016 00:00
La vita è dono
La vita è una cosa seria proprio perché è sempre a rischio di sfiorire: per questa ragione ce ne prendiamo cura più di ogni altra realtà
C’è attesa: la qual cosa non significa che manchino le preoccupazioni, ovviamente. C’è anche attenzione e cura rispetto a chi viene al mondo e non solamente nei suoi confronti. C’è, infine, un senso di gratitudine perché tutti cogliamo che una nuova vita è una opportunità rispetto al niente della negazione dell’esistenza: non è casuale che il compleanno sia festeggiato nonostante – di fatto – significhi anche l’avvicinamento verso la conclusione del percorso terreno. Forse dobbiamo intenderci. La vita è una cosa seria proprio perché è sempre a rischio di sfiorire: per questa ragione ce ne prendiamo cura più di ogni altra realtà. Non è un regalo di cui possiamo fare quello che vogliamo per la semplice ragione che – già nella sua origine – ci rimanda a qualcun altro ossia a chi ci ha messo al mondo, ma questo costantemente si riflette in tutti coloro che hanno positivamente accompagnato la nostra esistenza che non è solo “nostra”. Prende forma nel mistero, come la stessa scienza ammette quando è costretta a postulare che qualcosa esista per potersi cimentare nella sua esplorazione: l’origine sfugge alla sua presa conoscitiva.
Che cosa vuol dire, allora, che la vita è “dono”? Semplicemente che è data. Risulta difficile obiettare su questa affermazione che immediatamente si trasforma in un appello alla responsabilità rispetto a una opportunità che è anche un compito e a un compito che chiama a risponderne. Il riconoscimento in Dio della sua origine è il punto più alto che può raggiungere la nostra risposta: è così irrilevante rispetto al valore dell’esistenza umana?
GIUSEPPE MARI
28 apr 2016 00:00