La soap opera che ci costa una cifra
In questi giorni gli italiani stanno seguendo, non so con quale passione o ansia, la soap opera nostrana ambientata sui sette colli di Roma che non è purtroppo fiction, ma vita vera. Andata in onda dal 5 marzo 2018, in 90 giorni, ne ha raccontate tante e forse di più di quante ne abbiamo viste in 30 anni di Beautiful. I protagonisti sono i leader dei maggiori partiti italiani
La soap Beautiful compie 28 anni. La prima puntata è andata in onda in Italia il 4 giugno 1990. Ambientata a Los Angeles ha come protagonista la famiglia Forrester, proprietaria di una casa di moda denominata Forrester Creations e composta dal patriarca Eric, da sua moglie Stephanie e dai loro figli Ridge, Thorne, Angela, Kristen e Felicia. Cooprotagonista è la famiglia Logan, composta da Stephen, da sua moglie Beth e dai loro figli Storm, Brooke, Donna e Katie. In quasi 30 anni di produzione ne sono successe di tutti i colori. Relazioni di tipo amoroso e non con gente che un giorno si odia e vuole la morte dell’altro e il giorno dopo vive un’appassionata storia d’amore. Una trama complicata piena di bugie e calunnie, lotte e sotterfugi, retroscena e colpi di scena. Prendiamo ad esempio Brooke, innamorata da sempre di Ridge Forrester. In quasi 30 anni ha sposato un po’ tutti: il suocero Eric, il cognato Thorne e tanti altri e ha fatto figli e figlie. Credo sia ormai al 16° o 17° matrimonio della serie! I telespettatori, soprattutto le telespettatrici, si appassionano di queste storie consapevoli che sono però altro, si spera, dalla realtà.
Ma in questi giorni gli italiani stanno seguendo, non so con quale passione o ansia, la soap opera nostrana ambientata sui sette colli di Roma che non è purtroppo fiction, ma vita vera. Andata in onda dal 5 marzo 2018, in 90 giorni, ne ha raccontate tante e forse di più di quante ne abbiamo viste in 30 anni di Beautiful. I protagonisti sono i leader dei maggiori partiti italiani, con il patrocinio del colle più alto e alcuni preziosi cameo di comparse più o meno eccellenti come i professori Giuseppe Conte, Paolo Savona e la new entry Carlo Cottarelli. Per chi avesse perso qualche puntata in sintesi ecco la trama. Dopo le elezioni, Matteo Salvini ha fatto il filo a Luigino Di Maio, ma Di Maio non voleva Silvio Berlusconi e allora Berlusconi ha cominciato a fare il sostenuto e ha insultato i 5stelle e il loro capo.
Salvini ha cercato di calmarlo dimostrandogli tutto il suo affetto e Di Maio ha giurato e spergiurato di non vuol avere più niente a che fare con Salvini. Allora il leader del movimento ha cominciato a mandare dei cuoricini a Martina del PD. Renzi lo ha saputo, ha fatto i capricci, è andato da Fazio e ha svelato la tresca. Di Maio deluso si è confidato con Salvini, e mentre dal Colle è arrivata l’ipotesi del governo tecnico, ha accellerato i tempi e ha chiesto a Salvini: “Stiamo insieme?”. “Devo chiedere a Silvio”. Berlusconi pur di non tornare subito a elezioni, a malincuore, li ha lasciati fare. Sono state tre settimane di passione a scrivere programmi, a limare progetti... Prima l’idea di uscire dall’euro, poi la scelta di restarci, ma con pronto un piano B.
Il professor Conte, a un certo punto, li ha presi per mano e Paolo Savona si è detto disponibile a realizzare i loro sogni in Europa. Quando tutto sembrava andare per il meglio, dal Colle è giunto un “mattarello” che ha infranto l’idillio. Qualcuno dice che Salvini non fosse più così convinto di andare fino in fondo nel matrimonio con Di Maio e che sia stata tutta una scena. Di Maio è uscito di senno: se l’è presa con tutti in particolare con il Presidente. Ieri: “Cattivo! Ti butteremo giù dal Colle”. Oggi: “Pronti a collaborare”. Sul Colle, intanto, è salito Cottarelli, martire della Repubblica, pronto per il governo neutrale. Ma Di Maio ora rivuole Matteo. Salvini ha chiuso? Pare cominci a fare l’occhiolino a Cottarelli: “Non possiamo andare a votare a luglio, devo andare a Ischia al mare. Facciamo lavorare Carlo fino a settembre. Poi votiamo e vinco io!”. Come finirà? Non è dato di saperlo? Stasera, domani e dopodomani sarà un’altra storia nel più classico format della telenovela di successo dove può accadere tutto e il contrario di tutto. Peccato che i costi di questa pantomima li stiano pagando gli italiani in termini di spread, di speculazioni, di bile e di credibilità internazionale. Triste il Paese che ha governanti come questi! Chissà se ce ne ricorderemo quando la prossima volta andremo a votare.