La Parola di Dio parla a tutti
Il vietnamita François-Xavier Nguyen Van Thuân (1928-2002), durante il lungo isolamento, durato nove anni, era controllato a vista. In carcere c’erano due guardie che osservavano ogni suo minimo movimento. Non potendo tenere con sè la Bibbia, raccolse tutti i pezzetti di carta straccia che trovava attorno, riuscendo così a comporre un minuscolo libro sul quale trascrisse più di 300 frasi del Vangelo che ricordava a memoria. Erano insieme alla Messa quotidiana (celebrata di nascosto) l’unica fonte di sostentamento. Oggi non so in quanti di noi sarebbero capaci di un simile gesto: un po’ perché siamo ignoranti in materia, un po’ perché, forse, fino in fondo non crediamo di trovare giovamento nelle pagine della Sacra Scrittura.
La Parola e la vita. La fede, parafrasando l’apostolo Paolo, nasce dall’ascolto della Parola. Nelle nostre comunità, nelle nostre famiglie, nei nostri luoghi di lavoro riusciamo a stimolare dei momenti di dialogo e di scoperta del Vangelo? Siamo soliti pensare, purtroppo, che la Bibbia sia una questione “per i preti” o per gli specialisti del settore. Paul Claudel annotava che “il rispetto dei cattolici per la Sacra Scrittura è senza limiti, ma esso si manifesta soprattutto con lo starne lontani”. Abbiamo ancora bisogno di una mediazione prima di accostarci alla Scrittura. Ci siamo dimenticati, forse, quanto l’ascolto della Parola fosse l’elemento aggregante e distintivo delle prime comunità cristiane.
La Lettera. “Le vie della Parola. Come la Sacra Scrittura incontra la nostra vita”, il titolo della lettera pastorale 2022-2023, prosegue il cammino iniziato lo scorso anno con “Il tesoro della Parola”. “È evidente – afferma il vicario generale, mons. Gaetano Fontana – che il Vescovo con questo scritto ribadisca l’importanza della Parola per la vita delle nostre comunità. Il suo desiderio è che il nostro cuore venga riscaldato dalla lettura attenta delle Sacre Scritture e dalla loro comprensione. Con questo testo ci aiuta a favorire l’incontro tra la Sacra Scrittura e la nostra vita”. Nella prima parte si prende in esame la necessità di acquisire un metodo per la lettura spirituale condivisa della Sacra Scrittura; in questo compito sarà fondamentale anche l’apporto dell’Apostolato Biblico. Nella seconda parte, mons. Tremolada spiega come accompagnare spiritualmente i credenti, su come abitare le domande del cuore e su come custodire la speranza, valorizzando anche alcuni luoghi significativi come gli eremi. L’ultima parte, infine, è dedicata alle quattro vie da seguire: la via maestra (Parola e liturgia); la via da rinnovare (Parola e catechesi); la via da riscoprire (Parola e discernimento); la via da osare (Parola e cultura).
L’epilogo. Nella parte finale, il Vescovo ha fatto anche esplicito riferimento alle sue condizioni di salute (probabilmente sarà sottoposto al trapianto di midollo nella seconda metà di luglio). “Quando il Vangelo – scrive – ci raggiunge nella sua verità, lascia in noi un segno indelebile. È il dono che vorrei chiedere al Signore per la nostra Chiesa: che la Parola di Dio ci raggiunga e ci conquisti, percorrendo le vie che ben conosce. Sia questa parola di salvezza il principio della nostra forza e il motivo della nostra speranza. Sia soprattutto la sorgente della nostra gioia. È una richiesta che rivolgo al Padre di ogni consolazione pensando anche al momento che mi appresto a vivere, di incertezza per la mia salute. Qualunque cosa il Signore disporrà per il mio futuro, sarà molto importante che la Chiesa di Brescia perseveri in questo cammino di ascolto assiduo della Parola di Dio”.