La Mille Miglia e i Tornado
Oggi la partenza da Brescia della Mille Miglia è stata inaugurata dal sorvolo sulla città di una formazione compatta di Tornado dell’Aeronautica militare di stanza all’Aerobase di Ghedi.
Far inaugurare la Mille Miglia ai caccia Tornado è una decisione che non può essere rubricata a mero evento folkloristico. Non si tratta, infatti, delle Frecce Tricolori che sono uno stormo militare, certo, ma con funzione acrobatica e di esibizione. Si tratta di veri aerei da guerra che non hanno solo la funzione di interdizione e di ricognizione: i Tornado del 6° Stormo di Ghedi sono veri caccia-bombardieri supersonici nella versione l’IDS (Interdiction and Strike) per l’attacco al suolo.
E’ la prima volta che questo avviene: nel 2019 la Mille Miglia era entrata nella base militare di Ghedi, ma i Tornado erano rimasti a terra. Stavolta l’hanno inaugurata sorvolando in formazione i cieli di Brescia.
Un salto di qualità che appartiene a pieno titolo alla crescente militarizzazione della società, dei suoi eventi culturali e storici come appunto la Mille Miglia, e rappresenta l’ennesimo sdoganamento della forza militare nel contesto civile.
E’ vero, l’occasione – e il pretesto – c’era tutto. Quella di quest’anno è la quarantesima edizione rievocativa della Mille Miglia e sono quarant’anni di presenza dei Tornado in forza al 6° Stormo a Ghedi. Ma a permettere di inaugurare la Mille Miglia ai cacciabombardieri Tornado non è stata la concomitanza commemorativa: è stata una decisione politica assunta a livello nazionale. E’ questo il punto centrale della questione.
Ed è vero che anche il Tornado è in procinto di diventare un velivolo d’epoca. E’ prevista, infatti, già a partire dai prossimi mesi la graduale sostituzione dei Tornado IDS/ECR con il cacciabombardiere multiruolo F-35 “Joint Strike Fighter”. Nel frattempo, a Ghedi e Aviano, nell’ambito della dottrina della “nuclear sharing” della Nato, è in corso la sostituzione delle bombe nucleari tattiche B61 con la versione più moderna B61-12 al cui impiego è abilitato il caccia F-35.
Tutto questo evoca scenari di guerra. In un contesto, come quello odierno, in cui l’aggressione militare della Russia all’Ucraina sta martoriando quel paese da oltre cento giorni.
Distraiamoci pure per un momento con la Mille Miglia. Ma non dimentichiamo che la guerra è già in Europa e che il conflitto potrebbe estendersi. E, soprattutto, che nessuno può escludere che vengano impiegate bombe nucleari. Anche quelle che già oggi i Tornado possono trasportare e sganciare. E dalle quali, nessuno può salvarsi.