La gioia nella fede
L’esperienza che si prova a scrivere queste righe dopo anni in cui scriveva padre Pier Giordano Cabra (da poco in Paradiso) è, più o meno, come quella dei Medievali: sentirsi nani sulle spalle dei giganti. Perché a padre Pier Giordano siamo tanto grati per l’immensa semplicità che gli permetteva di condividere una sconfinata cultura per godere del bello della vita di tutti: nulla di sfacciatamente accademico, mai nulla di banalmente insignificante o ripetitivo.
Un caro amico comune, nel giorno del suo funerale, mi ha confidato di avergli fatto notare la gioia che risplendeva dal suo volto il giorno della prima Messa, testimoniata da una grande fotografia custodita nel suo studio. “La gioia che ho provato quel giorno non mi ha mai abbandonato”, così commentò padre Pier Giordano guardandosi in quella foto (la profondità di questa risposta sintetizza tutta la ricerca di Dio di una vita). La saggezza umana parte da qui: non è conoscenza che divide, ma gioia che moltiplica (cosa è rimasto della gioia nel nostro mondo?). L’esperienza cristiana parte da qui: lo stupore di sentirsi salvati, non di sostituirsi al salvatore (cosa è rimasto della gioia nella nostra fede?). Mi piace sentirmi nano sulle spalle di un gigante così!