La fede, un tesoro da condividere
Si può trasmettere ancora la fede alle nuove generazioni? Difficile, nonostante i nostri lodevoli sforzi, trovare dei modelli perfetti. Tra paure, slanci e ritrosie, anche nella nostra Diocesi alcune parrocchie hanno incominciato a porre le basi per una rivisitazione dell’iniziazione cristiana. Al di là delle alchimie sacramentali (a che età stabiliamo la cresima?) che infervorano i presbiteri più dei laici, il tema di fondo è comprendere che il mondo in cui viviamo non è più cristiano. Questo non vuol dire che non lo possa ridiventare come abbiamo già visto nel corso della storia.
Come ripete spesso un mio collega, “potremmo portare i libri in Tribunale...”. Sono sempre più convinto che questo sia il tempo della testimonianza. In tal senso ci viene in soccorso il libro “Un tesoro chiamato Fede. Piccolo saggio per cacciatori di felicità” di Laura Magli, una giornalista bresciana tra le inviate di punta di Pomeriggio 5. Fede non è un’entità soprannaturale, ma è semplicemente una bambina che ha deciso di raccontarsi un po’. Si chiama Federica ma tutti la chiamano “Fede” e accompagna i lettori in un viaggio al centro della vita. Il testo (Scorpione Editrice) è figlio dell’esperienza di una madre che non si vergogna di pregare: “Non è una cosa noiosa. Anzi! È un momento super prezioso perché quando preghiamo facciamo esperienza di Dio, creiamo l’occasione per incontrarLo. E più preghiamo più entriamo ‘in confidenza’ con Lui affinando giorno dopo giorno il nostro speciale rapporto”.
Con l’ausilio di alcune metafore, Magli aiuta a individuare la strada. “La coscienza è l’allenatore migliore, o se preferisci il migliore personal trainer, per aiutarci a vincere! Con lei vinciamo tutti, sempre, perché il bene fa bene, a noi e agli altri”. Alla fine del percorso, il cacciatore ha tra le mani una mappa, l’arco dell’ascolto e le frecce della fiducia: “Potranno sempre servirti nel viaggio della vita insieme alla fede in Dio. Non avere paura”. A noi rimane un mandato semplice: la fede si vive e si testimonia. “Ogni istante che viviamo è prezioso e irripetibile. Ogni giorno è un dono”. Vale per i piccoli, ma anche per i grandi.