La fede di Cellino
Che ci fa il presidente Cellino a Brescia? È un sardo che si diverte col pallone e che non nasconde la volontà di fare business. È un imprenditore innamorato del mondo sportivo! E i bresciani, cosa si aspettano da lui? Che estingua tutti i debiti della società? Che porti la squadra in serie A? Che costruisca un nuovo stadio? Che riaccenda le passioni e i sogni sportivi?
Che ci fa il presidente Cellino a Brescia? È un sardo che si diverte col pallone e che non nasconde la volontà di fare business. È un imprenditore innamorato del mondo sportivo! E i bresciani, cosa si aspettano da lui? Che estingua tutti i debiti della società? Che porti la squadra in serie A? Che costruisca un nuovo stadio? Che riaccenda le passioni e i sogni sportivi? Se consideriamo che ha investito di tasca propria 11 milioni di euro, certamente anteporrà i suoi obiettivi a quelli dei tifosi. Nello sport, a questi livelli, chi paga comanda! Ho passato un po’ di tempo con Cellino a cena: è un vulcano! Non c’è argine che tenga davanti ai suoi racconti di vita vissuta a 200 all’ora. I suoi collaboratori affermano che lui è sempre un passo avanti: in tutto! Giudica con competenza le scelte dell’allenatore, le qualità di un giocatore, le diagnosi mediche, i tifosi, le istituzioni …
Anche sui discorsi di fede è sempre un passo avanti. Obbligato fin da bambino ad andare a messa la domenica, ha saputo guarnire anche la fede con la sua personalità. Se un giocatore viene punito dell’arbitro perché ha bestemmiato, il presidente Cellino è pronto a raddoppiare la multa. Dio si rispetta anche in campo! Sarebbe, poi, il sacrista ideale per molti parroci: quando Cellino passa a raccogliere le offerte in chiesa si ferma davanti agli amici spilorci per controllare quanto danno. E non si vergogna a chiedere di più! Quando Cellino va in chiesa a Londra o Miami – ci ha raccontato – ama mettere una candela per ogni statua. La più amata è la Madonna. Il presidente accende ogni candela aggiungendo una sostanziosa offerta nella cassettina delle elemosine, fa una preghiera e poi esce. Quando ha scoperto che il sacrista spegneva la sua candela dopo pochi minuti si è dapprima lamentato con il parroco. Poi, ha mandato delle persone a controllare che non venissero spente. Alla fine, dopo aver cercato in Internet il costo e la durata di ogni candela ha detto al parroco: adesso basta che io anticipo i soldi e lei mi spegne le candele. Da ora in poi lei mi accende le candele, io mando un mio uomo controllare e quando finisce la fiamma le faccio la solita offerta. Come si fa non sorridere a un uomo così! È lo sport bresciano, da troppi anni in attesa di successi e felicità, che finalmente ha voglia di sorridere. Perché, come dice Gesù: “I figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce”. E allora, la speranza nuova è applicare questo principio al calcio bresciano.