di MARCO DERIU
23 apr 2015 00:00
La febbre del sabato sera
La De Filippi e la Clerici si sfidano nella serata più ambita: la dinamica delle due trasmissioni è molto simile
Siamo in pieno emotainment, neo-genere costruito sul sapiente – e spesso cinico – incrocio fra “emotion” e “entertainment”. Ovvero: emozioni, passioni e sentimenti utilizzati per divertire, intrattenere e fare spettacolo su qualunque cosa e su chiunque. Giusto o sbagliato che sia, ormai ci siamo abituati. Con il titolo del nuovo programma, la Clerici dichiara un obiettivo che non sarebbe nemmeno del tutto consono a una proposta costruita per “intrattenere”: lasciare lo spettatore letteralmente senza parole, come quando si resta sorpresi o attoniti per qualcosa di molto grave o di molto sconvolgente. I protagonisti sono figli che le cantano ai padri, fidanzati pronti a chiedere in spose le fidanzate a sorpresa, nuore che ce l’hanno con le suocere, lavoratori pieni di livore nei confronti dei loro capi.
La dinamica della trasmissione, fatte le debite proporzioni, è molto simile a quella di “C’è posta per te” (Canale 5), altro cavallo di battaglia della De Filippi. Il destinatario della sorpresa è rinchiuso dentro una grande sfera posta al centro dello studio, finché il mittente non finisce di raccontare la sua storia. L’idea centrale non è originale: raccontare quella particolare storia, quello specifico momento, quella precisa emozione concreta, a beneficio del voyeurismo del pubblico e della sempre più spiccata tendenza di noi spettatori a entrare negli affari degli altri. I quali “altri”, dal canto loro, lasciano volentieri la porta aperta – anzi spalancata – alla curiosità de grande pubblico, forse perché non disdegnano di mettersi in mostra o forse perché in fondo credono davvero di poter trovare ascolto e comprensione soltanto fra le braccia della Clerici e sotto gli occhi di milioni di spettatori.
I dadi di ascolto delle prime due puntate hanno però premiato la rodata De Filippi. Al “talent show” di Canale 5, che presuppone comunque qualche abilità artistica da parte dei concorrenti, mamma Rai risponde con un programma che finisce per essere l’ennesimo “emo-show”, ovvero lo spettacolo dei (o sui, se si preferisce) sentimenti profondi altrui. Fortunatamente il palinsesto del sabato sera offre valide alternative.
MARCO DERIU
23 apr 2015 00:00