La famiglia, tra regole e libertà
Nello stabilire su quali “regole “ si basa l’educazione dei nostri figli è necessario, a mio avviso, distinguere “preventivamente” tra regole di famiglia e azioni gestibili liberamente. Stabilito che un comportamento rientra in una delle due suddette categorie le nostre richieste/risposte diventeranno chiare, sicure, costanti nel tempo, con un guadagno immenso per la nostra “autorevolezza” e un altrettanto elevato guadagno per i figli che troveranno nel papà e nella mamma guide sicure, certe, mai contraddittorie.
Ai genitori il suggerimento di provare a fare la lista dei comportamenti che si possono lasciare alla spontanea iniziativa dei bambini e, soprattutto, di quelli su cui occorre essere inamovibili. Autonomia quasi totale, può essere concessa relativamente a come organizzare i propri spazi, come impiegare il proprio tempo libero, come vestirsi, quali amici frequentare, quali sport e attività extrascolastiche praticare, come usare la propria paghetta… e tanto altro, tenendo presente che, se diamo al nostro bambino molta autonomia sulle questioni non fondamentali, risponderà meglio all’esigenza di prendere le sue decisioni e di rendersene responsabile; imparerà così che la vita offre solitamente un certo numero di possibili alternative, ognuna con i suoi vantaggi e svantaggi.
Regole di famiglia invece possono essere: sempre si tende al bene, al buono, al bello; in casa ci si aiuta, perché siamo una famiglia; quando si parla, si dice la verità; prima di uscire da casa si dice dove si va, con chi si va e a che ora si torna; si pranza e si cena tutti insieme all’ora stabilita e con la televisione spenta; prima il dovere (compiti ad esempio) poi i giochi; per l’uso dei social (Pc e Tv compresi) ci sono orari precisi; quando si sbaglia si ammette l’errore, lo si riconosce, ci si scusa e, se abbiamo danneggiato qualcuno, si cerca di rimediare; non si parla ma-le di nessuno, né si fanno allusioni o pettegolezzi; noi siamo assolutamente pacifici, mai nessun tipo di violenza, né fisica, né verbale, né psicologica, né morale; noi abbiamo scelto un linguaggio pulito (niente parolacce) ed educato (permesso, per favore, grazie). Ne mancano molte, certo! Ai genitori completare tenendo presente che se sono troppe, più facile è la trasgressione e poi, molte sono ovvie e non c’è bisogno di scriverle.