La cultura dell'errore
Il termine cultura è abbastanza inflazionato, ma offre sempre spunti interessanti.
Partiamo dalla lectio magistralis di Michele Grazioli, presidente del gruppo Vedrai. All’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Its Academy Machina Lonati ha parlato di “cultura dell’errore come elemento imprescindibile per la crescita”. Grazioli, classe 1995, con il suo team, grazie all’intelligenza artificiale, analizza milioni di variabili di mercato, mappate in tempo reale, incrociandole con i dati delle aziende per formulare previsioni accurate. Ha raccontato la sua esperienza ai 475 giovani dell’Its, il primo nato nel Bresciano, che rappresenta un modello per la capacità di accogliere e intercettare le richieste del mondo del lavoro.
Il segreto è avere il coraggio di sbagliare, perché sbagliare è una forma di libertà e solo chi sbaglia può capire come migliorare. Si cade e ci si rialza. Dietro a ogni errore si nasconde una grande opportunità di crescita personale e professionale. Oggi spesso siamo iperprotettivi nei confronti dei nostri figli e più in generale delle nuove generazioni: non permettiamo loro di sbagliare. Non li educhiamo al fallimento. Il risultato è che cresciamo gli adulti di domani senza anticorpi, fragili di fronte alle intemperie della vita. Se ammettiamo la possibilità di sbagliare, come comunità, allo stesso tempo, dobbiamo essere sempre pronti a curare le ferite e ad aspettare chi resta indietro.
Rimaniamo in ambito scolastico per parlare della cultura della cooperazione. Prendiamo spunto da un’indagine messa a punto dalle Diocesi di Bergamo e di Brescia in collaborazione con i rispettivi Uffici scolastici territoriali. Dalla lettura dei dati si evince che nelle classi di ogni ordine e grado c’è una marcata attenzione ai progetti di solidarietà nazionali e internazionali. Alcuni studenti hanno anche l’opportunità di sperimentare l’alternanza scuola-lavoro nei Paesi in via di sviluppo. La propensione all’impegno per gli altri rappresenta bene il tessuto valoriale delle due province. Per citare San Benedetto e la sua frase (“...et noli contristari!”) ripresa nel tema della festa dei Santi Patroni Faustino e Giovita, non dobbiamo lasciarci prendere dalla rassegnazione, dalla sfiducia e dalla paura, c’è un futuro davanti a noi al quale guardare con entusiasmo.