La cultura ci può aiutare a vivere meglio
Ridare vita agli spazi abbandonati, valorizzare alcune opere esistenti (si pensi alle cabine elettriche rimesse a nuovo da A2A o ai piloni del viadotto della metropolitana a Sanpolino) o semplicemente vivacizzare con disegni colorati le facciate. Se vi è capitato di passeggiare per Brescia, avrete notato, alzando gli occchi e distogliendoli per un attimo dal cellulare, che nei quartieri (il Violino è l’emblema) qualcosa è successo e succederà. Giganteggiano dei murales che riqualificano e caratterizzano le singole zone e che in molti casi nascono dal confronto e dal coinvolgimento del territorio. La rigenerazione urbana elaborata sette anni fa dalla Loggia indica la rotta da seguire: rappresenta, infatti, una bussola per tutte le amministrazioni della provincia. Il risultato è ancora più significativo quando pubblico e privato (Assoartigiani) decidono di collaborare per regalare alla città, in via Poisa, una vera e propria opera d’arte (Futura Traditio) che simboleggia il passaggio di consegne da una generazione all’altra. Siamo di fronte a realizzazioni forse ancora troppo poco considerate ma sulle quali vale la pena investire risorse e progettualità. Le grandi metropoli, soprattutto all’estero, l’hanno capito. La Leonessa pure, a tal punto che primeggia nel Bel Paese. La sfida è integrare e far convivere le diverse espressioni artistiche. E pensare che in molti hanno storto il naso quando il presidente Mattarella in visita a Brescia disse che la cultura sarebbe stata l’artefice della ripartenza italiana. Aveva ragione lui.