La criminalità questa conosciuta
Un sistema criminale attecchisce se trova terreno fertile, se individua situazioni fragili o persone non irreprensibili
Segnali inquietanti da non sottovalutare. Ci sono alcune realtà, Libera su tutte, che da anni denunciano le infiltrazioni mafiose in Lombardia e, in particolare, nel nostro territorio. Forse, un po’ troppo frettolosamente, abbiamo considerato esagerate queste affermazioni. Forse più volte abbiamo relegato come sbruffonaggini alcuni comportamenti che, invece, celavano altro.
È presto per tirare delle conclusioni. Per tutti rimane la presunzione di innocenza, ma l’arsenale militare ritrovato in una pizzeria nell’ovest della Leonessa non può lasciare tranquilli. Così come l’accusa di una presenza di una rete, più o meno collegata in maniera diretta alle grandi famiglie mafiose, che agisce in maniera autonoma o per conto terzi a riscuotere il pizzo e a spaventare gli esercenti con atti intimidatori. Nella nostra città. E solitamente i fatti che emergono sono solo, purtroppo, la punta dell’iceberg di una situazione più drammatica. E quanti imprenditori in questi anni hanno chiesto aiuti illeciti per non rimanere strozzati dai debiti? Quante imprese, più o meno grandi, hanno ceduto di fatto le quote delle loro società alla criminalità? E poi ci sono molti episodi delittuosi. Come non pensare al delitto Cottarelli...
Un plauso va fatto agli inquirenti che hanno lavorato sotto traccia. Le indagini sono partite subito dopo l’omicidio, nell’agosto 2015, di Frank e della moglie.
Serve uno scatto d’orgoglio da parte della società civile. Magari anche qualcosa di visibile e di concreto. Magari una presa di distanza pubblica. Brescia, la città e la sua provincia, è ovviamente altro. Abbiamo raccontato più volte e continueremo a raccontare il tanto bene che ci circonda, ma non possiamo tacere il male. Quel male che, erroneamente, pensiamo non ci appartenga. Non possiamo neppure pensare di demandare ogni responsabilità alle istituzioni: un sistema criminale attecchisce se trova terreno fertile, se individua situazioni fragili o persone non irreprensibili. Vorrà pur dire qualcosa se anche in mezzo a noi proliferano i "Compro Oro" o le "Sale slot"... Non mancano le occasioni per esprimere la nostra vicinanza a quanti si impegnano nell'azione di denuncia. A questo proposito domenica 30 settembre, dalle 17.30 alle 20 in via Aldo Moro a Brescia, è in programma l’aperitivo della legalità organizzato dal Clan-Fuoco del gruppo Scout Bs5 in collaborazione con Libera, coordinamento provinciale di Brescia, sul tema dei beni confiscati alla mafia.
Un invito anche al Ministro dell’Interno Salvini che, pare almeno nelle dichiarazioni, più concentrato sul fenomeno dell’immigrazione: non bisogna abbassare la guardia.