L'opportunità del Servizio Civile
Il 15 febbraio scade il bando per presentare domanda per il Servizio Civile Universale, un’opportunità per tutti i giovani dai 18 ai 28 anni che sta però diventando sempre di più un’occasione non pienamente sfruttata. L’attuale Servizio Civile è il “discendente” di quello nato nel 1972 come diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, e che fu quindi l’alternativa alla leva obbligatoria per tutti i maschi.
Nel 2001 venne istituito il Servizio Civile Nazionale, su base volontaria e aperto anche alle donne. Da allora sono cambiate molte cose (nel 2017 è nato il Servizio Civile Universale), ma sostanzialmente si tratta sempre della scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio. Ai giovani viene chiesto un impegno di un anno per 25 ore settimanali, con un rimborso di oltre 500 euro mensili.
Il Servizio Civile si può svolgere in enti pubblici o realtà del terzo settore, in Italia o anche all’estero. Il bando attualmente aperto ricerca 51132 volontari in Italia (più altri 1104 all’estero). In provincia di Brescia sono 436 i posti, ai quali si aggiungono 32 posti all’estero, in progetti di cooperazione internazionale gestiti da realtà e Ong bresciane. Rispetto al bando dello scorso anno si registra una sensibile diminuzione, del 27% a livello nazionale e addirittura del 37% per quanto riguarda Brescia. Un taglio che è probabilmente la risposta (sbagliata) alla diminuzione di domande di questi ultimi anni, facendo restare scoperti molti posti e progetti.
La giusta azione da mettere in atto sarebbe investire sulla promozione, visto che la grande maggioranza dei ragazzi non conosce affatto questa opportunità. Ed è quello che sta facendo la Rete Bresciana del Servizio Civile, un coordinamento nato tra molte realtà istituzionali e del terzo settore che credono ancora nella bontà di questa esperienza, in grado di cambiare la vita dei giovani aiutandoli a cogliere la bellezza del dedicare parte della propria vita alla comunità e agli altri.
Permette ai giovani di sperimentarsi e di mettersi in gioco, allenando le competenze trasversali sempre più necessarie nella vita e nel mondo del lavoro, e che tutte le nostre realtà aiutano molto a far crescere. Si tratta di una formidabile occasione per orientare la propria vita, in una fase dove dubbi e ripensamenti sul cammino intrapreso sono più che normali e fisiologici. Per (ri)partire inserendo tra le destinazioni della propria vita, anche la comunità e il bene comune.