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di LUCIANO ZANARDINI 24 ott 2024 09:06

L'isola che c'è

Siamo sempre più dipendenti. Droga, alcol, gioco d’azzardo e sesso muovono fiumi di denaro. Tutti, chi più e chi meno, ne siamo consapevoli. Ad ogni tornante della nostra storia rischiamo di uscire dai binari, troppo preoccupati di essere performanti. E, se siamo fortunati e collaborativi, qualcuno si accorge in tempo del nostro disagio. Se non lo siamo, necessitiamo di un intervento educativo più stringente. Riprendere in mano la propria vita non è facile, anzi è un percorso ad ostacoli. La Comunità di vita Shalom a Palazzolo è un luogo nel quale si ricomincia. Non da soli. Forse può dare fastidio, perché nel tempo che viviamo è più facile pensare che una persona non possa mai cambiare completamente. Anzi, chi sbaglia viene messo all’indice. Ci siamo quasi convinti che servano più carceri, non per rieducare, ma per rinchiudere. Magari a vita.

Il docufilm “L’isola che c’è”, realizzato da Alessandra Gigante e Fabio Andriola, racconta la Comunità Shalom non a chi la vive ma a chi non la conosce e a chi non la conosce bene, perché è un mondo di cui tanti parlano senza saperne molto. “L’isola che c’è” è semplicemente un inno alla vita che riparte. Resiste, senza contributi pubblici, con i suoi 250 ospiti, con i suoi professionisti e con una rete di volontari. Basta incrociare lo sguardo dei ragazzi per comprendere che nella loro esistenza qualcosa è cambiato. Ovviamente non succede a tutti. E non è per tutti perché presuppone una riscoperta della dimensione della preghiera e richiede una permanenza lunga. Basta, però, ascoltare le parole delle famiglie per capire che “il fratello perduto è stato ritrovato” per citare il vangelo di Luca. Lì, in un luogo curato e bello, i ragazzi imparano anche un mestiere, perché, come scrive Paolo VI nella Populorum Progressio, “condividendo speranze, sofferenze, ambizioni e gioie, il lavoro unisce le volontà, ravvicina gli spiriti e fonde i cuori: nel compierlo, gli uomini si scoprono fratelli. Il lavoro sviluppa anche la coscienza professionale, il senso del dovere e la carità verso il prossimo”.

LUCIANO ZANARDINI 24 ott 2024 09:06