L’essere femmina e l’essere madre
Ho visto, a Roma, la violenza con cui alcune donne durante il corteo antiviolenza a favore delle donne (!) hanno assaltato e devastato la sede del Movimento Pro Vita. Ho letto la violenza (non saprei definirla in altro modo) della risposta social del Movimento Pro Vita che accusa il Comune di Roma di aver ripulito troppo velocemente dal muro della loro sede le frasi violente (alcune realmente da denuncia penale), accusandolo di voler insabbiare le prove. Da quel che mi ricordo, mi pare normale che ogni grosso Comune abbia il settore “decoro urbano” che sta in coda alle manifestazioni per ripulire quanto viene imbrattato.
È diventato ovvio insultarsi e non capirsi, quindi ho capito perché non ne usciamo più dalla spirale della violenza: anche le donne si mettono contro le donne, cercando di togliere ad ognuna un pezzo di identità che ciascuna sente propria. Finché l’essere femmina cozzerà con l’essere madre non serviranno a tanto i percorsi educativi sulle emozioni (figurarsi quelli messi in piedi in due giorni sull’onda emotiva di massa); e finché l’essere madre verrà sbandierato come un valore di una fazione politica ci mancherà sempre un pezzo di civiltà e di futuro. Quello di tutti, ahimè.