Il voto democratico e cristiano
Per un voto informato in questa Quaresima non guarderò talk show politici e prenderò solo a piccole dosi gli articoli di giornale. Diciamo la verità: ciò che i politici dicono in questi giorni è quasi tutta “fuffa”
Davanti a questa brutta e confusa campagna elettorale sarei molto tentato di dirvi: “Basta con gli equilibrismi! Adesso vi dico chi dobbiamo votare alle prossime elezioni politiche e regionali”. Fosse facile, lo farei, ma il percorso verso una ragionevole certezza di un voto maturo e ponderato, non “di pancia”, ma di “testa e di cuore”come dice qualcuno, è ben più complesso di un’esternazione immediata che potrebbe catturare magari anche qualche reazione più o meno entusiasta. Se, infatti, scrivessimo dalle colonne di Voce che è meglio votare Berlusconi o Renzi, Salvini o Di Maio, Grasso, la Bonino o Adinolfi sono certo che raccoglieremmo almeno tanti consensi, quanti dissensi insieme a infinite e sterili polemiche. Più difficile è ribadire che il voto è una cosa seria, diritto e dovere del cittadino e soprattutto non un atto d’imperio, ma l’esito finale di una serie di valutazioni sui fatti, giudizi su persone e idee che esige, come ogni cosa seria, la fatica del cammino e la conquista di ogni tappa. Pertanto non possiamo in questa fase che accettare la sfida di tentare, anche attraverso l’informazione, di aprire finestre, accendere luci, ricordare valori e punti di riferimento affinché ogni elettore giunga, se possibile, alla sintesi più consapevole ed esprima con coscienza certa la sua scelta. Se è finito, forse nei fatti, il tempo dei parroci che dicevano dal pulpito di dare “un voto democratico e cristiano”, non di meno sono convinto sia ancora tempo per richiamare, almeno i credenti, a un voto informato, responsabile e “cattolico”. Come? Prima di tutto un fioretto. Per un voto informato in questa Quaresima non guarderò talk show politici e prenderò solo a piccole dosi gli articoli di giornale. Diciamo la verità: ciò che i politici dicono in questi giorni è quasi tutta “fuffa”. Promesse economicamente e realisticamente insostenibili. Personaggi improbabili a volte imbarazzanti nel profilo biografico presentati come salvatori della Patria. Slogan ad effetto, tarati sulla cronaca, e che mirano solo a suscitare emozioni, fomentare paure o alimentare illusioni.
Fatto il fioretto chiudetevi nella vostra stanzetta e fate mente locale. Cancellati gli ultimi mesi considerate gli ultimi cinque anni. Quali fatti, provvedimenti, persone hanno conquistato la mia fiducia? Chi mi è sembrato serio e credibile? Che risultati sono riuscito a verificare? Ho un po’ più di una percezione su una migliore qualità della vita delle persone e della società italiana? Chi dovrei evitare? A quali fonti ho attinto per farmi un’opinione? Fatto questo esercizio, tirate le somme. Se vi pare che vi manchi qualche pezzo affidatevi ai programmi e a giornali e trasmissioni autorevoli per non cadere in un’informazione di parte. In secondo luogo se siete tentati da un voto superficiale e irresponsabile, fermatevi. Magari qualcuno vi ha promesso che vi riempirà le tasche in poco tempo; ha evocato, con lui al governo, una società idilliaca e senza problemi oppure vi incita allo scontro e vi mette costantemente in agitazione... Anzitutto fate un bel respiro, preparate una tisana e bevetela. Tornate alla realtà. Ricordate con quanta fatica avete raggiunto qualche obiettivo nella vita. Un voto responsabile e quello che guarda al bene possibile e non alla perfezione; privilegia l’interesse dei tanti, soprattutto delle nuove generazioni, e non dei pochi; è vigile verso le soluzioni immediate. È un voto che premia chi propone e lavora “per” costruire, piuttosto che chi è sempre “contro” qualcosa o qualcuno; confronta i dati, raccoglie sfide, accetta la complessità, si nutre di passione, ma non insegue le utopie. Infine un po’ di discernimento. Passate in rassegna i volti e le storie dei candidati alla ricerca di un voto ai “cattolici”. I partiti cattolici non esistono più, i politici cattolici sono comunque polarizzati. Diffidate da chi esibisce etichette, ma fate lo sforzo di intravedere le persone che, pur nei loro limiti, hanno fatto del Vangelo la loro regola di vita. La loro storia parla, è impregnata dai valori della dottrina sociale. Quella è la cartina tornasole! Forse ora siete più pronti al voto.