Il Sindaco (o la Sindaca) ideale
Tra pochi giorni le elettrici e gli elettori di Brescia eleggeranno il nuovo Sindaco della città. Facciamo i migliori auguri ai tre candidati e alla candidata a questo importante mandato, che accompagnerà la città fin quasi al termine degli anni Venti. E visto che il 2030 è una data cruciale per tutti noi, al punto che le Nazioni Unite l’hanno esplicitamente associata con gli obiettivi di progresso globale dell’omonima Agenda, beh, facciamoli anche a noi questi stessi auguri. Dal punto di vista delle qualità di governo e della cura dell’ecosistema in particolare, come vorremmo che fosse il prossimo Sindaco di Brescia? Una persona colta, sincera, pragmatica, che soprattutto, data la crisi ecologica e sociale che stiamo vivendo, condivida e persegua una visione del futuro della città orientata proprio verso gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. L’Agenda 2030 non è solo un programma globale: i suoi goals intrecciati verranno avvicinati se i territori, a partire dalle regioni e dalle aree urbane, sapranno declinarli e realizzarli su scala locale. La mitigazione delle diseguaglianze economiche, la promozione della parità di genere o della salute, per non parlare del risanamento della qualità dell’aria e del suolo, richiedono anche adeguate politiche locali.
È in corso una significativa accelerazione della transizione verso un sistema economico low-energy e low-carbon, una traiettoria che, congiuntamente ad altre trasformazioni profonde, come digitalizzazione, sharing economy e transizione demografica, comporta una ristrutturazione profonda, trasversale e irreversibile del tessuto economico e sociale. Il governo locale, anche quello di una città di medie dimensioni come Brescia, gioca un ruolo molto importante nella facilitazione di tutti questi processi. Le implicazioni sono estremamente rilevanti per la vita delle comunità e dei territori, così come per la capacità delle imprese di perseguire una crescita socialmente responsabile. L’inconsistenza e l’ambiguità pericolosa della demagogia è la zavorra peggiore sulle nostre spalle. Più si ritarda l’adeguamento ai nuovi equilibri, maggiori saranno i rischi di dover attuare un aggiustamento brusco e di perdere opportunità preziose. Di conseguenza, ci auguriamo che le scelte dell’elettorato producano una guida competente e consapevole, che anche a livello comunale governi con determinazione e senso di giustizia sociale la trasformazione verso uno sviluppo più equilibrato e umano.