di ADRIANA POZZI
16 apr 2015 00:00
Il senso di una presenza
La chiesa valdese ha sempre messo al centro della sua spiritualità un fortissimo legame con la Sacra Scrittura
Di questo siamo certamente debitori a lui e a tutti i fratelli della Riforma in quanto hanno richiamato, con pazienza, determinazione e non senza difficoltà, il ruolo centrale della Parola di Dio nella vita dei cristiani, aiutando anche noi cattolici ad accostarci senza timore al testo sacro. Un altro aspetto che va sottolineato è che nell’esperienza della Chiesa valdese (che dal secolo XVI è una confessione protestante vicina al calvinismo), c’è sempre stata molta attenzione all’accoglienza, forse perché essa stessa è stata una chiesa perseguitata ed emarginata anche in Italia fino al 1848: così, oggi essi vivono l’integrazione e lo scambio delle culture con uno spirito esemplare di grande apertura, di cui è testimonianza la vivacità della comunità bresciana.
E ancora non possiamo tacere, sebbene sul tema del sacerdozio femminile le posizioni siano del tutto divergenti, la storica sensibilità verso la donna che si è sempre tradotta nel riconoscimento di spazi e ruoli molto importanti all’interno delle chiese anche in tempi lontani, con scelte moderne e coraggiose. Come coraggioso è sempre stato il principio democratico ispiratore della vita di ogni comunità in base al quale vengono prese tutte le decisioni: anche in questo caso,uno stimolo a pensare o ripensare la gerarchia in termini soprattutto di servizio piuttosto che di potere, recuperando il senso profondo del ministero.
ADRIANA POZZI
16 apr 2015 00:00