Il seme di vita
In questi giorni di dolore per la morte a Corteno Golgi di Chiara, la giovane scout di Como, mi sono ricordato di una triste ricorrenza che 45 anni fa ha riguardato due amici – il prof. Mario Cattaneo e sua moglie, la signora Augusta – e che è stata all’origine di una significativa esperienza. Il pomeriggio del 26 luglio del 1978, infatti, Enrico, il loro figlio quattordicenne, in campeggio col Gruppo Scout della Pace in Val Brandet, sopra Corteno Golgi, di ritorno da un’escursione, non vedendo alcuni suoi compagni e mettendosi il tempo al brutto, tornò indietro per aiutare chi tardava per difficoltà.
Purtroppo scivolò su un sentiero erboso umido, battendo la testa su una pietra: i soccorsi furono tempestivi, ma Enrico, poche ore dopo, spirava all’ospedale di Edolo. Aggrappandosi alla loro profonda fede, Augusta e Mario trovarono la forza per continuare a vivere e trasformarono il loro immenso dolore, grazie a tanti amici, in dono per gli altri. Infatti pochi anni dopo nacque l’Operazione Enrico, un’iniziativa di sostegno a padre Giuseppe Zanardini, missionario salesiano che proprio nell’autunno del 1978 era partito per il Paraguay, dedito agli Indios Guarany, poveri e dimenticati da tutti. L’Operazione Enrico aveva come iniziativa più significativa per la raccolta fondi il mercatino dell’antiquariato. I vecchi amici della Giac, la Gioventù di Azione Cattolica, ed altri man mano coinvolti si dedicavano alla raccolta di oggetti di antiquariato ottenendo, dalla perlustrazione di innumerevoli scantinati e vecchie soffitte, oggetti di varia natura e valore che puntualmente venivano posti in vendita presso il Quadriportico di Piazza Vittoria in occasione dei mercatini dell’antiquariato.
L’Operazione Enrico ha reso possibile in quasi 30 anni di attività il raggiungimento di risultati sorprendenti, un vero miracolo d’amore: costruzione di migliaia di case per i senzatetto di Asunçion (sul modello dell’esperienza di padre Marcolini), decine di scuole, centri comunitari, chiese, centri sanitari, cooperative, orti comunitari, allevamenti di bestiame, formazione di maestri indigeni. Da una delle lettere che Mario Cattaneo inviava periodicamente agli amici dell’Operazione Enrico riportiamo queste righe, del Natale 1997: “Cari amici, anche per l’Operazione Enrico il Natale è, in qualche modo, il giorno della nascita: nascita al cielo fu la morte di Enrico, nascita ad una vita meno insicura e più aperta alla speranza per molta gente la costruzione dei villaggi, mentre grazie anche a tutti voi qualche inattesa stella è apparsa sul cielo degli Indios del Chaco”. Da una indicibile tragedia – come quella della perdita di un figlio – un seme di vita che ha dato molti frutti.