Il pugno duro della Corte
Molto spesso viene confusa con la Corte Internazionale di Giustizia (Cig) anche a causa della sede nel medesimo Paese (l’Olanda): è la Corte Penale Internazionale (Cpi), un tribunale penale che aziona cause contro individui in relazione ai crimini seri contro l’umanità o di guerra: la Cig si rivolge invece ai Paesi. Un’altra differenza è che al contrario della Cig, organo delle Nazioni Unite, la Cpi è giuridicamente indipendente dall’Onu, pur essendo stata approvata dalla sua Assemblea generale: tuttavia, non tutti i 193 Stati membri dell’Onu sono parte della Cpi.
La Cpi venne istituita nel 2002 con sede all’Aia, per volontà di oltre 120 Stati nel mondo, ma le sue origini si collegano ai tribunali militari internazionali e, in particolare, al processo di Norimberga, nel secondo dopoguerra. Dipende dalla cooperazione degli Stati (esecuzione dei mandati di arresto, chiamate in giudizio), poiché non beneficia di un dipartimento di polizia né di un territorio dove trasferire i testimoni a rischio. L’organismo ha la facoltà di avviare indagini e aprire procedimenti relativi a presunti crimini commessi sul territorio da un cittadino di uno Stato che vi aderisce o la riconosce. È il primo tribunale penale internazionale permanente al mondo, basato su un trattato, che indaga e persegue gli autori di crimini contro l’umanità, crimini di guerra, genocidio e crimini di aggressione (art. 5, par. 1, Statuto di Roma).
Ha risolto casi internazionali importanti (il caso dell’uso di bambini soldato, la violenza sessuale o gli attacchi su civili innocenti, la distruzione del patrimonio culturale). La Cpi mantiene il contatto diretto con le comunità danneggiate dai crimini attraverso programmi di sensibilizzazione. La Corte protegge la sicurezza, l’integrità fisica e psicologica delle vittime e dei testimoni. Le vittime non possono intentare cause, ma possono fornire informazioni alla Cpi affinché si apra un’indagine. Vi è connesso un Fondo Fiduciario per le Vittime, che esegue gli ordini di risarcimento e fornisce programmi di assistenza, sostegno fisico, psicologico e socioeconomico a più di 450mila vittime. Il suo è un procedimento pubblico e imparziale che non sostituisce i procedimenti dei tribunali nazionali. Gli Stati hanno la responsabilità primaria di indagare, processare e punire gli autori dei crimini più gravi, e la Cpi interviene solo se lo Stato in cui sono stati commessi i crimini non voglia o non sia nella capacità di affrontarli. Recentemente la Cpi ha emanato un mandato d’arresto per il russo Putin per il caso Ucraina, per gli israeliani Netanyahu e Gallant e per i leaders di Hamas relativamente a Gaza.