Il momento della morte
È la seconda volta che accade, nel giro di qualche anno, che nella stessa palazzina a Brescia venga ritrovato un cadavere in avanzato stato di decomposizione all’interno del proprio appartamento, con la morte avvenuta qualche settimana prima, senza che nessuno (dei vicini o dei familiari) si sia accorto di nulla. È solo il tanfo che si sprigiona nel vano scala che avvisa della macabra situazione. In ambedue i casi la morte è sopraggiunta per motivi naturali, cioè per un malore. Le forze dell’ordine o le autorità sanitarie hanno per obbligo, in questi casi, di stabilire il momento della morte: la domanda è interessante e, a pensarci, può essere rivolta anche a noi.
Quando sono morte queste persone? Difficile stabilirlo per il corpo, forse è più facile intuirlo per l’anima perché probabilmente, su alcuni aspetti, la dipartita da noi è giunta molto tempo prima della morte fisica: quando si è soli o si è lasciati soli, quando i rapporti di vicinato si riducono solo ad un saluto oppure alla difesa strenua dei propri diritti, quando pensiamo che il massimo della vita sia quella privata. Siamo a Brescia, non in una fiction poliziesca americana. È reale e, quindi, anche in questo caso, non domandare per chi o quando suona la campana (o il campanello): suona un po’ per tutti noi.