Il cuore più pulito e leggero
Pur comprendendo le fatiche di tanti confratelli, io non riuscirei a fare il parroco senza fare il grest. Non tanto per la mia storia e il mio passato, quanto per il mio futuro. Nella nostra pastorale così incasinata e, a tratti, sfuggevole e poco incisiva, a volte senza respiro per le cose da fare, potersi fermare con i bambini e con gli adolescenti è un dono del Vangelo: respirare il mondo come lo vedono i bambini, ascoltarli, rimanere incantati della loro gioia; ancora, vedere gli adolescenti innamorarsi non solo di qualcuno ma della vita, sentire le loro sensazioni e i loro pensieri nella ricerca del bene per i piccoli di cui, spesso, non possiedono chiare le coordinate e aiutarli a fare un passo in più. Se, da pastore, non vivessi tutto questo sulla mia pelle mi mancherebbe un pezzo di speranza, ne sono certo.
La prova di questo ragionamento? È incredibile come nei giorni di Grest io riesca di più a pregare, soprattutto personalmente; mi viene più spontaneo e meno faticoso dare più tempo anche al Signore. Penso sia per il cuore più pulito e leggero: in un momento in cui nessuno di noi sa da che parte andare è vitale non farsi sfuggire le esperienze generative che ci ricordano come siamo realmente e a cosa siamo chiamati, tenendosi stretti la gioia del Vangelo.
