lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di ROSSELLA DE PERI 18 lug 2024 15:03

Il ciclista disarmante

Eleonora sta percorrendo una strada in automobile. A un certo punto si trova un ciclista davanti a sé; lui sta in mezzo alla strada ed è, così, impossibile per Eleonora superarlo. È indecisa se suonargli, perché la sua esperienza con i ciclisti l’ha portata a credere che siano molto suscettibili al clacson degli automobilisti. Dei ciclisti, lei pensa che si credono i padroni della strada, che dovrebbero stare sulle ciclabili e non dove passano le automobili, che non rispettano la segnaletica stradale, che passano col rosso…e che reagiscono molto male se vengono richiamati all’ordine dal clacson, soprattutto se è una donna alla guida. Eleonora decide di stare quindi dietro al ciclista, perché vuole evitare una sua brutta reazione, arrabbiarsi a sua volta o, comunque, farsi venire il sangue amaro. Ed intanto accumula rabbia, pericolosamente.

Dopo qualche decina di secondi, dato che lui non accenna a spostarsi, spazientita, gli suona e si prepara ad essere attaccata. E a difendersi, con altrettanta aggressività, almeno quanta quella che si aspetta. Il ciclista si gira e, sorprendentemente, invece di inveire con parolacce o farle un gestaccio (come lei si aspetta) le fa un grande sorriso, alza la mano in segno di scusa e le dice che non si era accorto che lei fosse dietro. Di fronte a questo comportamento, Eleonora è disarmata: depone le armi, sorride a sua volta e gli fa un cenno benevolo di accettazione delle scuse. Ed Eleonora sperimenta una sensazione molto piacevole, di gioia, potrebbe dire. Quante volte i nostri pregiudizi, stereotipi, categorizzazioni ci portano a metterci subito sulla difensiva o pronti ad attaccare! E questo atteggiamento certo non aiuta una buona comunicazione o una relazione. Anche perché, quasi sicuramente, l’altra persona reagisce di conseguenza, in un’escalation quindi di reazioni e contro-reazioni negative, che fanno fallire lo scopo di una comunicazione, che è quello di mettere in comune un messaggio.

Quanto invece può favorire una comunicazione la gentilezza! Quanto è grande il potere del sorriso e della gentilezza in generale: tutti noi l’abbiamo sperimentato. La gentilezza predispone all’ascolto, abbassa le difese, disarma. E, soprattutto, fa sperimentare una sensazione piacevole, di benessere, che fa tanto bene al cuore (anche in senso fisico perché le discussioni, l’aggressività verbale in generale, fanno aumentare la frequenza cardiaca e la pressione, oltre a creare altri squilibri organici). Ed altro importante beneficio dell’uso della gentilezza è l’eliminazione delle rimuginazioni (“Avrei dovuto dire, avrei dovuto rispondere, avrei dovuto fare…”): che liberazione!

ROSSELLA DE PERI 18 lug 2024 15:03