Il centro dei fattori produttivi
Sarà papa Francesco con un videomessaggio ad aprire la 48ª Settimana Sociale dei Cattolici. Già questo è un segnale preciso su quanto questo appuntamento non dovrà essere un momento convegnistico fine a sé stesso, ma un impegno concreto della Chiesa italiana su un tema centrale
Sarà papa Francesco con un videomessaggio ad aprire la 48ª Settimana Sociale dei Cattolici. Già questo è un segnale preciso su quanto questo appuntamento non dovrà essere un momento convegnistico fine a sé stesso, ma un impegno concreto della Chiesa italiana su un tema centrale, quello del lavoro: bisogno fondamentale della persona e problema reale del Paese. Un impegno che non dovrà esaurirsi a Cagliari per i circa mille rappresentanti delle 225 diocesi italiane affinché questa tappa rappresenti l’avvio di un percorso che deve trovare una continuità nella azione quotidiana. È una occasione per vedere il lavoro come priorità che non nasca solo da analisi sociologiche o discussioni solo teoriche, ma dai volti che ogni giorno incrociamo, in luoghi di lavoro dove la dignità delle persone viene messa in discussione, sia sul piano economico che relazionale, dove la priorità del mercato viene prima del rispetto delle condizioni di chi lavora. Dalla denuncia di queste situazioni è necessario però passare alla proposta, per questo il convegno è organizzato su quattro ambiti: la denuncia, le buone pratiche, l’ascolto e la proposta. Se non vanno taciute le difficoltà è altrettanto vero che va combattuta una narrativa avvilente, che vuole che al nostro Paese sia inibita ogni possibilità di riscatto. In questi anni di crisi, in un clima indubbiamente difficile, tanti sono coloro che sono riusciti a vincere la sfida di creare valore economico e buon lavoro. In questi mesi la Conferenza episcopale italiana ha chiesto alle diocesi di ricercare sul territorio le situazioni che hanno realizzato quegli obiettivi, individuando contemporaneamente le realtà lavorative dove con l’attenzione alle persone, all’ambiente, alle relazioni con il territorio, non solo hanno retto alle difficoltà ma sono state lo strumento vincente per resistere sul mercato.
Sono stati oltre 500 i progetti presentati ad una commissione nazionale; ne sono stati selezionati 402 che verranno presentati nei vari gruppi di lavoro a Cagliari. Ogni progetto deve avere, oltre alle particolarità prima accennate, la caratteristica di poter essere replicato in ogni territorio proprio perché possa diventare stimolo e esempio per una nuova e buona occupazione. La Diocesi di Brescia, con la commissione dell’ufficio per l’impegno sociale, dopo averne analizzati una decina, ha individuato due progetti, che la commissione nazionale ha poi scelto: il primo si riferisce al progetto “Cento Leve” del comune di Brescia perché anche le istituzioni possono avere un ruolo per l’inserimento lavorativo dei più giovani; il secondo, ”Human’s Garden, riguarda l’impegno di 10 imprenditori che hanno investito capitali (senza la garanzia di ritorni economici) per produrre cibo di qualità, investendo su giovani lavoratori e distribuendo sul territorio i vantaggi economici della produzione. Questa Settimana sociale è dedicata a “il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo, solidale” che esprime con grande forza la volontà della Chiesa Italiana di perseguire un obiettivo che vede l’uomo, la persona, al centro dei fattori produttivi e ambientali. Siamo chiamati a mettere in pratica quell’economia civile che dimostra di essere sempre di più la risposta più adeguata a un’economia del mercato, del consumo che genera scarti di risorse, di prodotti ma soprattutto di persone.