Il buon futuro delle scuole cattoliche
La comunità cristiana di Brescia ha da sempre una grande tradizione di servizio educativo e scolastico in nome del Vangelo. La scuola è il luogo principe dove le giovani generazioni, attraverso l’insegnamento del sapere e delle discipline, vengono educate a un modo di percepire, gustare e interagire con la realtà
La comunità cristiana di Brescia ha da sempre una grande tradizione di servizio educativo e scolastico in nome del Vangelo. La scuola è il luogo principe dove le giovani generazioni, attraverso l’insegnamento del sapere e delle discipline, vengono educate a un modo di percepire, gustare e interagire con la realtà. Per questa ragione istituti religiosi, parrocchie, cooperative e fondazioni si sono date da fare, nel tempo, per assicurare a Brescia la possibilità di una scuola alla luce della prospettiva antropologica cristiana, che vede in Gesù colui che – rivelando agli uomini l’amore del Padre – rivela anche contemporaneamente l’uomo all’uomo (Gaudium et spes 22).
La Repubblica italiana riconosce non solo la possibilità di esistere, ma anche il valore della scuola cattolica, che non è una scuola “privata”, bensì una scuola “pubblica paritaria”, perché rientra nel sistema dell’offerta a tutta la comunità civile (per questo pubblica) secondo le indicazioni che l’amministrazione statale stabilisce (per questo paritaria). Il deficit è che lo Stato, pur riconoscendo che le scuole paritarie sono un valore, non accorda proporzionalmente le stesse condizioni economiche che assicura alle scuole statali. Le famiglie che le scelgono, e che – ricordiamolo – pagano le tasse allo Stato anche per avere i servizi scolastici, si trovano a pagare due volte. Perché è chiaro che tante famiglie manderebbero volentieri i loro figli nelle scuole cattoliche (apprezzandone il modello educativo e formativo), ma il dover pagare una retta rende per non pochi davvero difficoltosa la scelta. Non è, infatti, di certo in crisi l’idea della scuola cattolica, bensì la possibilità economica di potervi aderire (nonostante il “costo standard” di uno studente in una scuola cattolica sia notoriamente meno di un terzo di quello di una scuola statale).
La fatica, dunque, non è di idealità o di mancanza di impegno o di servizio.e davvero, infatti, le famiglie avessero la libertà di poter scegliere le scuole che desiderano nel sistema pubblico (statale, comunale, regionale o cattoliche), dovremmo aprire decine e decine di altre scuole cattoliche sul territorio bresciano! Eppure, nonostante tutte le mancanze dello Stato, la comunità cristiana continua a non tirarsi indietro. Oltre alle centinaia di scuole dell’infanzia di ispirazione cristiana, infatti, nella diocesi di Brescia vi è l’offerta complessiva di 30 scuole, con 23 primarie, 20 secondarie di primo grado e 10 secondarie di secondo grado (spaziando dai licei classici, scientifici, linguistici e artistici agli istituiti tecnici e professionali). E come stanno oggi queste scuole cattoliche bresciane? Seppur il quadro sia variegato (in 30 scuole ci sono più di 8.000 alunni) e alcune di queste scuole vivano fatiche dal punto di vista economico (recente è la dolorosa notizia che la scuola di santa Maria della Pace in città dovrà chiudere per manifesta insostenibilità dal punto di vista economico, nonostante i tanti tentativi fatti per correggere la rotta) oppure alcune offerte scolastiche siano in sofferenza (ci sono – ad esempio – molte più richieste di iscrizioni alla scuola primaria che a un liceo classico), nel complesso la scuola cattolica bresciana non solo non regredisce, ma è in crescita. Una decina di queste scuole, infatti, ha più iscritti per il prossimo anno scolastico (2018-2019) rispetto all’attuale, aprendo anche nuove classi e/o ampliando l’offerta formativa. Cosa aiuta e fa la differenza? Di sicuro la capacità di essere fedeli all’ispirazione cristiana, di lavorare in rete, di saper offrire modelli scolastici innovativi e di saper interagire con il territorio e le altre realtà. Per questo la Diocesi intende sempre più aiutare e collaborare nel sostegno e rilancio delle scuole cattoliche e la nomina di Davide Guarneri come responsabile del coordinamento delle scuole cattoliche di Brescia dice bene quale sia la direzione di percorso verso la quale è possibile andare insieme.