I manifesti a lutto
Dall’indifferenza alla ferocia il passo è breve. Forse questo volevano anche dire i manifesti di San Paolo
Il Sindaco non l’ha presa bene. A me sembra invece il segno di un risveglio, un sussulto positivo, un appello a uscire dal fortino che andiamo costruendo attorno al nostro piccolo o grande benessere, per tornare a considerare la comune umanità. San Paolo è a metà strada tra Orzinuovi e Manerbio. Nei giorni scorsi è finito sui quotidiani locali e nazionali; ne hanno parlato radio e televisioni. È successo che gli spazi delle affissioni pubbliche del paese e delle sue frazioni si sono riempiti di annunci funebri. Così tanti, tutti con cognomi di persone del paese anche se associati a nomi di fantasia, da lasciare sgomenta la quotidiana processione di mamme e nonni che portano i bimbi alle fermate dello scuolabus. “Morto annegato” c’era scritto sotto il nome, “nessuno ne dà il triste annuncio; i funerali si svolgeranno nel Mar Mediterraneo”. Davvero una provocazione forte quella affidata ai tabelloni di questo paese in cui alle ultime elezioni politiche la Lega ha avuto 984 voti, più del doppio sia del Partito Democratico (436) che dei Cinque Stelle (399), più del triplo di Forza Italia (273). “Non avrei voluto dedicare spazio alcuno a questa vicenda – scrive il primo cittadino sulla sua pagina Facebook – ma visto il rilievo che ne ha dato la stampa….”. Il Sindaco ci tiene a dire che “il Comune e la gente di San Paolo non si sono mai caratterizzati per episodi di intolleranza e di indifferenza, quindi il richiamo che si è inteso dare al tema non può essere in alcun modo avvicinato alla nostra comunità”. Un sindaco non può che dire queste cose, per il buon nome del suo Municipio e dei suoi cittadini, probabilmente anche per gli equilibri della sua maggioranza. Ma siccome è persona intelligente ammette che “un dibattito serio e rigoroso sulle tragedie di cui riceviamo notizia ogni giorno, è necessario”. Ecco, bisognerebbe ripartire da qui, non dalla caccia a chi è stato, non dalla contestazione sulle modalità con cui si è cercato di scalfire l’indifferenza collettiva, non dalle disquisizioni sul cattivo gusto della sortita. Martedì un rintocco triste e insistito delle campane ha dato notizia di una vita che si è spenta. “Sai di chi si tratta?” chiede un signore a una conoscente con la quale fino a poco prima ha discusso dei manifesti a lutto. “Sì, certo. E te lo devo proprio dire: mi spiace più per lui che per quelli del Mediterraneo”. Dall’indifferenza alla ferocia il passo è breve. Forse questo volevano anche dire i manifesti di San Paolo.