I falsi ambientalisti
È bastato realizzare l’alta velocità per ridurre fortemente l’inquinamento, e in particolare le emissioni d’ossido di carbonio, che sono la causa del surriscaldamento del pianeta
La difesa dell’ambiente naturale è sicuramente un compito importante, necessario e nobile per l’uomo d’oggi. Basta leggere la “Laudato si’” di papa Francesco per rendersene conto. È recente la notizia delle proteste e dei ricorsi al Tar contro lo spostamento di 1531 ulivi in Puglia, necessario per realizzare un metanodotto (Tap) lungo 878 km, tra Grecia, Albania e Italia, che porterà nel nostro Paese il metano dal mar Caspio. È vero che qualche ulivo potrebbe morire nel trasferimento, cosa in sé spiacevole, ma il rifornimento del metano, combustibile tra i meno inquinanti, è molto importante per il nostro Paese, dove il metano è più caro che nel resto d’Europa e ciò, oltre a danneggiare l’economia, induce industrie e centrali termoelettriche ad usare ancora il carbone. Il carbone è meno caro, ma la sua combustione produce polveri fini e sostanze inquinanti molto pericolose per la salute, che aumentano significativamente il rischio di tumori nella popolazione. Ne sappiamo qualcosa noi a Brescia, dove la centrale termoelettrica A2A di via Lamarmora, nel cuore della città, potrebbe funzionare esclusivamente a metano, se questo fosse più economico, mentre attualmente usa prevalentemente il carbone (per circa ¾ delle calorie prodotte).
Che gliene importa a questi pseudo ambientalisti se qualcuno muore precocemente di tumore, se aumentano le malattie del sistema respiratorio e cardiocircolatorio? Che gliene importa della salute pubblica e della necessità di ridurre l’inquinamento? Molto meglio andare a letto tranquilli la sera, convinti d’esser stati puri e duri e di aver salvato qualche ulivo. La vicenda pugliese presenta molte analogie con le proteste “No Tav”. È’ ormai provato che l’uso delle ferrovie ad alta velocità riduce i voli. Nel 2008, ad esempio, negli spostamenti tra Milano e Roma il 36% dei viaggiatori usava il treno, oggi circa il 65%; inversamente chi usava l’aereo era il 51%, mentre oggi è solo il 24%. È bastato realizzare l’alta velocità per ridurre fortemente l’inquinamento, e in particolare le emissioni d’ossido di carbonio, che sono la causa del surriscaldamento del pianeta. Infatti l’energia consumata viaggiando in aereo è oltre 4 volte maggiore di quella consumata andando in treno. In Italia, in un solo anno, i circa 35 milioni di passeggeri che hanno viaggiato sulle nuove linee dell’alta velocità hanno evitato l’emissione in atmosfera di circa 900mila ton di CO2. Eppure i No Tav credono di essere ambientalisti!